Moglie e marito, nella buona e cattiva sorte a Sant'Agata di Militello, ma soprattutto assenteisti insieme

Moglie e marito, nella buona e cattiva sorte a Sant'Agata di Militello, ma soprattutto assenteisti insieme

Moglie e marito, nella buona e cattiva sorte a Sant'Agata di Militello, ma soprattutto assenteisti insieme


26 ottobre 2021, ore 09:00

Operazione anti furbetti del cartellino al comune di Sant’Agata di Militello nella provincia di Messina, c’era anche una coppia sposata, ora rischia il licenziamento


Applicavano la formula che si recita durante le cerimonie nuziale, anche oltre. Si coprivano timbrando i cartellini dell’altro, ma ancora più spesso finivano per assentarsi insieme dal lavoro. Entrambi sono dipendenti del comune del Comune di Sant'Agata Militello (Messina), potrebbero essere licenziati, per adesso sono stati sospesi dall’esercizio del pubblico servizio per otto mesi.

LE INDAGINI PARTITE DAL 2018

Qualcosa non funzionava al comune del centro siciliano, l’inchiesta si è sviluppata tra il settembre e il novembre del 2018, svolta dalla locale stazione dei carabinieri. Ha evidenziato, tra le altre irregolarità, quelle compiute dalla coppia di coniugi. Risultavano in servizio, ma erano al bar per comode colazioni, oppure al mercato, a scegliere frutta e verdura e altri alimenti. Con videoriprese in prossimità degli ingressi delle diverse sedi del Comune, servizio di osservazione, controllo e pedinamento, oltre all'esame della documentazione acquisita al Comune, gli investigatori dell'Arma sono riusciti a documentare una "quotidiana abitudine" di marito e moglie, che avrebbero gestito secondo le loro personali convenienze gli orari di ingresso e di uscita dal luogo di lavoro. E così, ad esempio, uno degli indagati è stato visto in più occasioni timbrare in ingresso e in uscita il badge della moglie nonostante quest'ultima non si fosse proprio recata al lavoro. In altre occasioni l'uomo timbrava l'uscita della moglie anche se la donna era stata vista uscire tempo prima e c'erano poi le volte in cui i due dipendenti pubblici, pur risultando in servizio, venivano ripresi in esercizi commerciali della zona.

LA GIUSTIFICAZIONE, NON SIAMO MAI STATI RICHIAMATI

"Nel corso dell'interrogatorio preventivo – dicono gli investigatori -, i due si sono limitati a riferire genericamente di non ricordare nel dettaglio i singoli episodi e di aver agito ritenendo di non commettere una condotta penalmente rilevante, assumendo a loro discolpa il fatto di non essere mai stati controllati né richiamati da nessuno". La coppia deve rispondere di truffa aggravata ai danni dello Stato e di fraudolenta attestazione della presenza in servizio, reato che comporta, tra l'altro, il licenziamento per giusta causa. Con loro sono indagati, dipendenti a titolo diverso dell'Amministrazione comunale, che erano soliti allontanarsi dai rispettivi uffici "in assenza di ragioni di servizio" e per occuparsi di "incombenze di carattere strettamente personale, provocando così evidenti disservizi all'utenza e recando grave danno all'immagine e alle casse dell'Ente comunale.


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