Napoli, arrestate 21 persone del clan Sibillo, il baby boss della camorra ucciso nel 2015 e diventato un simbolo

Napoli, arrestate 21 persone del clan Sibillo, il baby boss della camorra  ucciso nel 2015 e diventato un simbolo

Napoli, arrestate 21 persone del clan Sibillo, il baby boss della camorra ucciso nel 2015 e diventato un simbolo


28 aprile 2021, ore 10:23 , agg. alle 11:45

l'operazione ha permesso di scoprire un'escalation di estorsioni , frutto di una vera e propria strategia della tensione per concentrare l'attenzione delle forze dell'ordine su un clan rivale

L’indagine della Procura della Repubblica di Napoli ha permesso di infliggere un duro colpo a uno dei clan più attivi nel centro della città, ma soprattutto di colpire anche quello che era diventato un culto pagano per Emanuele Sibillo, il boss ucciso a 19 anni nell’estate del 2015 nell’ambito della guerra di camorra con il clan rivale dei Buonerba. Sono 21 le persone arrestate questa mattina dai carabinieri del Comando Provinciale partenopeo in esecuzione dei provvedimenti cautelari emessi su richiesta della Direzione distrettuale antimafia. Gli arrestati sono accusati di associazione di tipo mafioso, estorsione, ricettazione, spaccio di sostanze stupefacenti, sfruttamento della prostituzione, detenzione e porto abusivo di armi da fuoco. Il gruppo criminale è quello che per i media era identificato come “la paranza dei bambini” , perché composto da baby boss e baby killer. 

La strategia della tensione

Le indagini degli inquirenti hanno permesso di scoprire anche una vera propria escalation di estorsioni ed esplosioni di ordigni e colpi di arma da fuoco nel centro della città nell’ambito del confronto con il clan dei Mazzarella. Si sarebbe trattato di una sorta di “strategia della tensione” che avrebbe avuto come principale obiettivo di concentrare l’attenzione delle forze dell’ordine e della Procura ai danni dei rivali.

Il culto pagano 

Nel corso dell’operazione, i carabinieri hanno rimosso anche i tanti simboli della venerazione pagana per il baby boss Emanuele Sibillo , ucciso in un agguato nell’estate del 2015. I militari hanno portato via alcuni oggetti posti in un altare dedicato alla Madonna in via Santissimi Filippo e Giacomo, dove ancora risiede la famiglia del boss. In particolare, hanno rimosso un’urna funeraria con le ceneri del boss. Le forze dell’ordine hanno dovuto fronteggiare l’opposizione di uno dei membri della famiglia. In tutta la zona sono perfettamente visibili, sui muri le scritte inneggianti il clan e il simbolo del baby boss, ES 17, che ricorda il marchio di Cristiano Ronaldo. Una di queste scritte si trova proprio nella via che porta all'ingresso del palazzo della famiglia, raffigurante una pistola con la scritta "Sibillo Regna".


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