Nasce l'esecutivo di Sebastian Lecornu 2, è un governo di scopo

Nasce l'esecutivo di Sebastian Lecornu 2, è un governo di scopo

Nasce l'esecutivo di Sebastian Lecornu 2, è un governo di scopo   Photo Credit: ANSA/MARTIN LELIEVRE / POOL


13 ottobre 2025, ore 00:11

Sei ministri dei Républicains hanno accettato di farne parte e il partito ha deciso di escluderli perché non hanno obbedito all'indicazione dei vertici

Lecornu concede il bis. varato in serata il suo secondo Governo.  Un esecutivo di volti nuovi che escono dalla società civile, con personalità di esperienza e giovani parlamentari, ha annunciato il ministro macroniano per questo suo secondo tentativo.


Governo di scopo

Il suo sarà un "governo di scopo" ovvero quello di varare la manovra finanziaria entro la fine dell'anno. perché, ha detto, quello che conta è solo l'interesse del Paese", Lecornu è stato rinominato dopo le dimissioni dopo appena 14 ore di governo, una settimana fa causata dalla forte opposizione dell'estrema destra e dell'estrema sinistra, ma anche dalla freddezza dei Républicains e dei socialisti


Il nuovo inizio

Lecornu non si è scoraggiato ed ottenuto il mandato dal presidente Macron,ha ricominciato a tessere la sua tela, arrivando, in serata ad annunciare la sua nuova creatura che presenta qualche nome nuovo e  diverse personalità provenienti dalla società civile e non dai partiti. 


Un risultato esplosivo

La decisione di Lecornu ha portato a spaccature nei partiti e ad una crisi nei Républicains. Il partito della destra che fu neogollista, guidato da Bruno Retailleau, aveva annunciato da giorni che i suoi esponenti non sarebbero mai entrati a far parte del Lecornu 2. In serata però ben sei esponenti dei Républicains figuravano nella lista del governo Lecornu 2. Sono bastati pochi minuti perché arrivasse la loro scomunica ufficiale.  Fra i "reprobi" c'è Rachida Dati, che è stata confermata ministra della Cultura. 


I ministri

A sostituire Retailleau agli Interni, è stato chiamato il prefetto di Parigi Laurent Nuñez. Mentre sono rimasti al loro posto il ministro dell'Economia, Roland Lescure, e la ministra dei Conti pubblici, Amélie de Montchalin. Come Lescure, sono stati confermati i responsabili di altri due ministeri chiave: quello degli Esteri,  Jean-Noël Barrot, e quello della Giustizia, con Gérald Darmanin. Alla Difesa va la ministra del Lavoro uscente, Catherine Vautrin, mentre il suo posto viene preso da uno dei rappresentanti della società civile:  l'ex presidente delle Ferrovie, Jean-Pierre Farandou. 


Le reazioni

La prima reazione è stata quella di Mathilde Panot de La France Insoumise: "Non disfate troppo presto i cartoni, la sfiducia sta arrivando". Olivier Faure, segretario PS: "No comment...". I socialisti, gli ecologisti e i centristi dissidenti, decideranno sulla fiducia soltanto dopo la dichiarazione di politica generale di Lecornu, che ha dato appuntamento in Assemblée Nationale per martedì prossimo. Prima, in mattinata, ci sarà il primo Consiglio dei ministri, presieduto da Emmanuel Macron di ritorno dall'Egitto, dove sarà domani a sostenere il processo di pace che ha portato all'accordo fra Israele e Hamas. La leader del Rassemblement National, Marine Le Pen, ha annunciato la presentazione diuna mozine di sfiducia, così come  il numero 2 de La France Insoumise, Manuel Bompard.


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