Nel calcio scoppia la guerra della Superlega, Uefa e Fifa dicono no, per l'Italia ci sono Juve, Milan e Inter

Nel calcio scoppia la guerra della Superlega, Uefa e Fifa dicono no, per l'Italia ci sono Juve, Milan e Inter

Nel calcio scoppia la guerra della Superlega, Uefa e Fifa dicono no, per l'Italia ci sono Juve, Milan e Inter


19 aprile 2021, ore 10:36

I club più blasonati del calcio europeo hanno progettato un torneo continentale con partecipanti fisse che porterebbe maggiori introiti; ma si alza un coro di no, pugno duro dell'Uefa che minaccia sanzioni e squalifiche pesantissime

Nel mondo del calcio è scoppiata la guerra di indipendenza. O, se preferite, la guerra del grano, inteso come soldi. Lo scontro è epocale: Uefa, Fifa e Federazioni nazionali hanno minacciato, senza giri di parole, le aderenti al progetto Superlega: chi partecipa è fuori da tutte le altre competizioni e dovrà pagare danni milionari; ai giocatori di queste squadre verrebbe anche negata la possibilità di giocare in Nazionale.

LA FORMULA

L’idea della SuperLeague è venuta al presidente del Real Madrid Florentino Perez, che ha invitato a partecipare altre quattordici blasonati club europei a formare un torneo d’alite a livello continentale. Per l’Italia ci sono Juventus, Inter e Milan; in Spagna, oltre al Real, figurano Barcellona e Atletico Madrid; poi ci sono sei inglesi, il Liverpool, le due di Manchester (City e United) e le tre di Londra ( Chelsea, Tottenham e Arsenal). Hanno invece detto no Paris Saint Germain, Bayern Monaco e Borussia Dortmund. La formula del torneo prevede venti partecipanti: quindici fisse e cinque invitate che invece potranno cambiare di stagione in stagione. Il torneo sarà lungo: verranno formati due gironi da dieci squadre, con gare di andata e ritorno; poi play off con quarti di finale, semifinali e finale. Come minimo ogni squadra giocherà diciotto partite, chi arriverà in fondo ne affronterà ventitre.

LO SPORT E’ MERITOCRAZIA

I grandi club vogliono questa competizione perché incasserebbero molti soldi in più e avrebbero la garanzia di partecipare sempre, non dovendo effettuare un percorso di qualificazione. C’è però un problema: lo sport è competizione e meritocrazia, il progetto SuperLega mira a formare una elite chiusa, con lo scopo di regalare spettacolo e raccogliere soldi: sarebbe la morte del calcio come lo abbiamo inteso in Europa per cento anni. Qualcuno ricorda il modello NBA: ma questo non è basket e qui non siamo negli Stati Uniti. Il bello del calcio è che il Leicester può vincere il campionato inglese e che l’Atalanta può arrivare alle semifinali di Champions League. Nel corso della linea diretta con gli ascoltatori in Non Stop News su RTL 102.5, la maggior parte dei tifosi si è detta contraria a questa rivoluzione. Che invece – non è un caso- piace alle borse: il titolo Juve questa mattina a Piazzaffari ha aperto la settimana con un rialzo dell’8,5%.

AL POSTO DELLA CHAMPIONS

Lo scopo della SuperLega è sostituirsi alla Champions League e invece di essere complementare con i campionati nazionali. Idea assai poco percorribile: la Champions è il fiore all’occhiello dell’Uefa, che non si accetterà mai di cedere il suo core business. E, di concerto con le Federazioni Nazionali, non consentirebbe ai top club di partecipare ai campionati, che di fatto verrebbero uccisi. Ve la immaginate una serie A senza Inter Milan e Juventus? O una Liga senza Real Madrid e Barcellona? O una premier dominata dal Newcastle? Inoltre i giocatori dei top club non potrebbero giocare con le nazionali: quindi pensate ai mondiali senza i calciatori più forti, famosi e rappresentativi. Altro quesito: se questa SuperLeague non è sotto l’egida di Fifa e Uefa, chi arbitra queste partite? Si dovrebbe creare un nuovo gruppo di arbitri oppure fare campagna acquisti anche tra i direttori di gara e privatizzare la categoria.

REAZIONI CONTRARIE

Non ci sono soltanto Uefa e Fifa a dire no alla Superlega. E’ scesa in campo anche la politica. Il premier inglese Boris Johnson ha dichiarato: “i piani per una Superlega europea sarebbero molto dannosi per il calcio e sosteniamo l'azione delle autorità calcistiche che si oppongono al progetto; gli aderenti alla Superlega colpiranno al cuore i campionati nazionali e preoccuperanno i tifosi di tutto il Paese". Il presidente francese Emmanuel Macron ha scritto: “La Superlega è una minaccia al merito sportivo. Noi sosterremo tutti i passi che saranno presi da Uefa, Fifa, Lega calcio e Federcalcio francesi per proteggere l'integrità delle competizioni federali, sia nazionali che europee".


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