Nuovi arresti in Russia. Ci sono anche il campione di scacchi Kasparov e il giornalista di Forbes Mingazov

Nuovi arresti in Russia. Ci sono anche il campione di scacchi Kasparov e il giornalista di Forbes Mingazov

Nuovi arresti in Russia. Ci sono anche il campione di scacchi Kasparov e il giornalista di Forbes Mingazov   Photo Credit: AgenziaFotogramma.it


26 aprile 2024, ore 14:00

Lo scacchista era stato inserito nella lista dei terroristi, è stato arrestato in contumacia. Detenuto invece il giornalista, accusato di aver diffuso false notizie sulle forze armate

L’accusa è di aver creato e finanziato una comunità terroristica, attività a cui avrebbe anche incitato pubblicamente. Per questo il tribunale cittadino russo di Syktyvkar ha arrestato in contumacia Garry Kasparov, insieme a diversi attivisti. Lo riportano media russi e ucraini. Kasparov, 61 anni, è una vera e propria leggenda degli scacchi, campione mondiale dal 1985 al 2000. Conquistò il titolo di Grande Maestro a soli 22 anni e 210 giorni, il più giovane ad aver ottenuto il titolo iridato. Dopo il ritiro dal mondo degli scacchi, si è dedicato a scrittura e politica. Nel 2016 ha fondato insieme all'attivista Ivan Tyutrin il Free Russia Forum, una conferenza dell'opposizione russa che si tiene due volte l’anno e si propone come alternativa intellettuale all’odierno regime politico. Kasparov ha lasciato la Russia nel 2013 e ora vive a New York. All’inizio di quest’anno era stato inserito da Mosca in una lista di individui considerati terroristi e estremisti.


IL GIORNALISTA DI FORBES MINGAZOV

Ma non è l'unico arresto che fa rumore in queste ore. Ad essere fermato è stato anche il giornalista dell'edizione russa di Forbes Serghei Mingazov. È accusato di diffusione di false notizie sulle forze armate per aver condiviso sul suo canale Telegram un post sulla scoperta delle fosse comuni di Bucha, in Ucraina, nel 2022. Ora è detenuto nell'estremo oriente russo. Il reato che fa riferimento al discredito delle forze armate è stato introdotto nel Codice penale russo proprio nel 2022, dopo l'avvio della guerra in Ucraina. Finora è stato utilizzato più volte contro giornalisti e oppositori che hanno criticato quella che a Mosca viene chiamata "operazione militare speciale". Secondo Meduza, le condanne sono state 132.


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