Oggi è il World Water Day, oltre 2 miliardi di persone nel mondo non hanno accesso diretto all'acqua potabile

Oggi è il  World Water Day, oltre 2 miliardi di persone nel mondo non hanno accesso diretto all'acqua potabile

Oggi è il World Water Day, oltre 2 miliardi di persone nel mondo non hanno accesso diretto all'acqua potabile


22 marzo 2021, ore 11:59

Istituita nel 1992 dalle Nazioni Unite, la ricorrenza punta sensibilizzare l'opinione pubblica sugli sprechi dell'acqua e mettere in evidenza l'importanza di adottare comportamenti che contrastino i cambiamenti climatici

“Sorella acqua' non è una merce: è un simbolo universale ed è fonte di vita e di salute. Troppi fratelli, tanti, tanti fratelli e sorelle hanno accesso a poca acqua e magari inquinata! È necessario assicurare a tutti acqua potabile e servizi igienici”. Sono le parole pronunciate ieri da Papa Francesco, nel corso sul Angelus della domenica, alla vigilia del World Water Day, la giornata mondiale dell'acqua  istituita dalle Nazioni Unite nel 1992. La ricorrenza punta a celebrare l’acqua e sensibilizzare le istituzioni mondiali e l’opinione pubblica sull’importanza di ridurre lo spreco e assumere comportamenti che contrastino il cambiamento climatico. Nel mondo sono 2,2 miliardi le persone che vivono senza accesso diretto all’acqua potabile. La situazione peggiorerà, senza interventi efficaci, tanto che si stima che entro il 2050 saranno 5,7 miliardi a vivere in zone con carenza idrica per almeno un mese all'anno. Il tema di quest’anno della Giornata mondiale è “valuing Water”: in sostanza si parte dal presupposto che il valore dell’acqua sia molto maggiore del suo prezzo.


In Italia è emergenza idrica

Il problema dello spreco dell’acqua è ben chiaro anche in Italia, dove la rete idrica è un vero colabrodo e in alcune regioni rappresenta un’emergenza. Secondo l’Associazione nazionale dei consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue, oggi mancano 5 miliardi di metri cubi d’acqua rispetto a 50 anni fa. Nel 1971 la Conferenza Nazionale delle Acque aveva indicato in almeno 17 miliardi di metri cubi la necessità di invaso per soddisfare le esigenze del Paese al 1980. Ora siamo di 13,7 miliardi di metri cubi secondo i dati del Comitato Italiano Grandi Dighe, ma solo poco meno di 12 miliardi possono essere impiegati. Non solo: nel nostro Paese riusciamo a trattenere solo l’11% dell’acqua che cade entro i nostri confini. Anche per questo la ricorrenza di oggi, sottolinea l’Anbi, riapre il dibattito sulla necessità di “costruire nuovi invasi, rinnovare i sistemi irrigui, sanare la rete dell'acqua potabile che perde il 42% tra quella immessa e quella erogata."


La siccità

Nonostante l’Italia sia ancora considerato un Paese piovoso, sono diverse le regioni che devono affrontare lunghi periodi di siccità. Un problema che, secondo i dati di Confagricoltura, ha creato danni per più di 15 miliardi di euro , metà dei quali in quattro regioni: Puglia, Emilia Romagna, Sicilia e Sardegna. La situazione peggiorerà nei prossimi anni con l’innalzamento delle temperature. Anche per questo Confagricoltura chiede che parte dei fondi del Recovery Plan che giungeranno dall’Europa siano impiegati per investire nel settore idrico e nella lotta ai cambiamenti climatici. Drammatica la situazione del Po, il fiume italiano più importante: secondo il monitoraggio diffuso dalla Coldiretti, in queste settimane il livello idrometrico è a – 2,6 metri, paragonabile a quello dello scorso agosto. La carenza di acqua, sottolinea la Coldiretti, potrebbe mettere a forte rischio le coltivazioni di una vastissima area del nord del Paese.



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