Oggi è la Giornata Mondiale contro il lavoro minorile, una piaga che colpisce decine di milioni di bambini nel mondo

Oggi è la Giornata Mondiale contro il lavoro minorile, una piaga che colpisce decine di milioni di bambini nel mondo

Oggi è la Giornata Mondiale contro il lavoro minorile, una piaga che colpisce decine di milioni di bambini nel mondo


12 giugno 2020, ore 16:57

Solo qualche giorno fa, in Pakistan, una bambina di soli 8 anni, che lavorava come domestica, è stata uccisa dai suoi padroni

La Giornata Mondiale contro il lavoro minorile è stata istituita dall'Organizzazione Internazionale del Lavoro diciotto anni fa. L'obiettivo è sensibilizzare l'opinione pubblica e combattere contro lo sfruttamento dei minori. Si celebra ogni anno il 12 giugno.

Una piaga diffusa in tutto il mondo

I bambini che lavorano, nel mondo, sono 152 milioni, 64 milioni di femmine e 88 milioni di maschi. E' una percentuale pari a uno su dieci. E ben 72 milioni sono coinvolti in lavori pericolosi. Hanno tra i 5 e i 14 anni. La zona più colpita è quella dell'Africa subsahariana. Nelle aree più povere del mondo, il lavoro dei minori serve a compensare il reddito familiare, insufficiente per i bisogni quotidiani. Questa piaga dilaga anche in Asia, America Latina e nei Caraibi. In molti casi, il lavoro diventa spesso una vera e propria schiavitù, porta reclusione e mancata scolarizzazione, con devastanti conseguenze sia fisiche sia psicologiche. 

I settori coinvolti

I bambini sfruttati come lavoratori nel mondo vengono impiegati in diversi settori. L'Unicef stima che più di 100 milioni di minorenni sia coinvolti nella catena di produzione di abbigliamento e scarpe. Più di 15 milioni, invece, svolgono lavori domestici. La maggior parte è costituita da ragazze. Non mancano quelli costretti a prestare la loro opera in agricoltura, nelle miniere e nelle cave, sopportando carichi di lavoro pesanti anche per un adulto.

La terribile storia di Zohra

E' dei giorni scorsi la notizia di un fatto drammaticamente collegato al lavoro minorile. A Rawalpindi, in Pakistan, Zohra Shah, una bambina di soli 8 anni, è stata assunta come domestica e baby sitter da una coppia benestante. La piccola è partita dal suo villaggio nel Punjab fiduciosa. I suoi datori di lavoro, infatti, genitori di un bambino di un anno, le hanno promesso che le avrebbero garantito un'istruzione, ma, invece, non l'hanno mai mandata a scuola. Fin da subito, Zohra avrebbe subito violenze, forse anche sessuali. Un giorno, la bambina, forse sognando la propria libertà o forse in modo accidentale, ha lasciato uscire dalla gabbia e volare via due piccoli pappagalli. Per questo gesto, i suoi due padroni l'hanno picchiata e poi abbandonata in un ospedale, dove la piccola è morta. Troppo gravi le lesioni e le botte riportate in tutto il corpo. Il crimine, violento e inaccettabile, ha sconvolto il Pakistan. Sui social si è diffuso l'hashtag #JusticeForZohraShah (giustizia per Zohra Shah). La coppia accusata ha ammesso di aver torturato la bambina. Saranno le analisi in corso a stabilire se abbia anche subito violenza sessuale. 

Il lavoro minorile in Italia

Secondo un rapporto di Save The Children, i minori di 16 anni che lavorano in Italia sono 260.000, cioè il 5,2% della popolazione. Il lavoro dei 14enni è in stretta correlazione con l'abbandono precoce della scuola, fenomeno per cui l'Italia ha dati peggiori di quelli del resto d'Europa. Nel nostro Paese, infatti, il 18% dei giovani tra i 18 e i 24 anni ha conseguito solo la terza media come titolo di studio. La media europea è del 15%. La zona d'Italia in cui il lavoro minorile è più diffuso è il Sud. 

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