Ornella Vanoni: i funerali lunedì pomeriggio a Milano, da domani la camera ardente al Piccolo, il teatro di Giorgio Strehler, suo grande amore e maestro d'arte
Ornella Vanoni: i funerali lunedì pomeriggio a Milano, da domani la camera ardente al Piccolo, il teatro di Giorgio Strehler, suo grande amore e maestro d'arte Photo Credit: ANSAFoto.it
22 novembre 2025, ore 16:30
L'artista aveva mosso i primi passi d'attrice al Piccolo, al fianco di Giorgio Strehler, uno dei suoi più grandi amori. Le canzoni della mala milanese, il palco, le prime esperienze a teatro
Il Piccolo, il teatro simbolo di Milano, di una città dal respiro europeo, anche nell'arte, sperimentale e colta, inclusiva e popolare. Ornella Vanoni non poteva che congedarsi da chi l'ha amata tanto (pubblico e amici) e dalla sua città che da quello scrigno d'arte: la camera ardente sarà aperta domani, dalle 10 alle 14 e lunedì dalle 10 alle 13. I funerali saranno celebrati invece lunedì pomeriggio, nella chiesa di San Marco, nel cuore del quartiere Brera
Tutto cominciò così
Quando, alla fine degli anni Cinquanta, una giovane Ornella Vanoni calcava per la prima volta il palcoscenico del Piccolo Teatro di Milano, nessuno poteva immaginare che quelle note avrebbero risuonato nella storia della canzone italiana. Fu in quegli anni che nacquero le celebri "Canzoni della Mala", un repertorio apparentemente popolare che raccontava storie di furfanti, poliziotti e malfattori, ma che nascondeva un curioso inganno creativo. Il progetto vide la luce grazie a Giorgio Strehler, che insieme a Fiorenzo Carpi, Dario Fo e Gino Negri - maestro di musica e primo grande estimatore della voce di Vanoni - decise di scrivere nuove canzoni ispirate alla malavita. L'idea era semplice: creare brani popolari strutturati, adatti a un'esordiente cantante di talento, che reinterpretasse il folklore urbano con modernità e profondità emotiva. Anche se per decenni si credette che le canzoni fossero tradizionali ritrovate per caso, la verità è emersa: si trattava di brani originali, scritti ad arte dai protagonisti del Piccolo Teatro. Una piccola operazione che oggi viene considerata uno dei più famosi 'falsi storici' della musica italiana, e che ha comunque consacrato Ornella Vanoni come interprete di straordinario talento.
Con Strehler un grande amore tormentato
La giovane Vanoni conobbbe Giorgio Strehler quando era allieva brillante e sensibile della scuola di teatro del Piccolo, di cui il grande regista era l'anima. Ornella ebbe l'occasione di esibirsi durante gli intervalli del dramma "I Giacobini" di Federico Zardi, riscuotendo un piccolo trionfo. Fu questo successo a spingere Strehler e i suoi collaboratori a realizzare un vero e proprio repertorio di "canzoni da malavita", che si sarebbero poi trasformate in classici immortali come "Ma mi" e "Le Mantellate". Nacque, insieme a un'artista luminosa, anche un grande amore. Ma Strehler era tanto più grande della Vanoni ed era sposato. La relazione era scandalosa per l'epoca, e furono proprio i vizi e la gelosia del regista a far prendere a Ornella Vanoni la dolorosa decisione di lasciare Giorgio Strehler. La stessa Vanoni ha in seguito dichiarato che all'origine di quella separazione ci furono anche alcune cattive abitudini non condivise, quali ad esempio l'assunzione di cocaina. Al riguardo Vanoni dichiarerà parecchi anni dopo: "La mia dipendenza dalla coca sarà durata due anni, perché per stare con un uomo che la assume per anni o la assumi anche tu o non ci puoi stare".
