Oscar 2022: Sarà Paolo Sorrentino a rappresentare l'Italia con il suo "È stata la Mano di Dio"

Oscar 2022: Sarà Paolo Sorrentino a rappresentare l'Italia con il suo "È stata la Mano di Dio"

Oscar 2022: Sarà Paolo Sorrentino a rappresentare l'Italia con il suo "È stata la Mano di Dio"


26 ottobre 2021, ore 18:00 , agg. alle 20:54

Il film, già vincitore del Gran premio della giuria alla Mostra di Venezia, è stato scelto per rappresentare il nostro Paese per il miglior film internazionale

"Sono felice che E’ stata la mano di Dio sia stato selezionato per rappresentare il cinema italiano agli Oscar - commenta il regista - Ringrazio di cuore la commissione dell’Anica, che ha scelto il mio tra tanti bei film. Ringrazio The Apartment, Fremantle e Netflix per avermi sostenuto. E' il mio film più importante e doloroso e sono felice che tutto questo dolore oggi sia approdato alla gioia. Quello di oggi è solo il primo passo e il bello di questa gara è che l’unica competizione al mondo in cui arrivare già tra i primi cinque è una vittoria. W il cinema italiano".

Queste le parole di Paolo Sorrentino, già vincitore di un premio Oscar nel 2014 per la sua Grande bellezza. Ci riprova, stavolta con È stata la mano di Dio, film che uscirà in poche sale il prossimo 24 novembre, per poi approdare su Netflix, la piattaforma streaming che figura anche come unico distributore dell'ultima fatica sorrentiniana.

È stata la mano di Dio, è ambientato negli anni Ottanta a Napoli, città natale del regista, e racconta la storia di un giovane di nome Fabio, noto come Fabietto (Filippo Scotti), che vive nel capoluogo partenopeo. Il ragazzo avrà l'occasione di vivere uno dei sogni più grandi degli amanti del calcio, quando giunge nella sua città il goleador Diego Maradona, ma a questa grande gioia si accompagnerà una tragedia inaspettata, che sconvolgerà la sua vita.

Il destino però gioca brutti scherzi e Fabietto avrà modo di imparare come, in questo caso, felicità e sconforto, gioia e tragedia siano intrecciate tra loro così tanto da determinare insieme il suo futuro.

Un film che si prospetta come un enorme caleidoscopio di emozioni e suggestioni e che potrebbe diventare il capolavoro della sua già prestigiosa filmografia. Ricordiamo oltre al già citato La Grande bellezza (2013) anche Il Divo (2008), affresco grottesco e satirico sulla figura di Giulio Andreotti, Loro (2018) sulla vita del cavaliere Silvio Berlusconi e anche il suo esordio L'uomo in più (2001) che vent'anni fa fece conoscere Paolo Sorrentino al grande pubblico.

Nella corsa a rappresentare il nostro Paese si erano presentati diciotto film: tra questi menzioniamo Ariaferma di Leonardo Di Costanzo, Il cattivo poeta di Gianluca Jodice, Ennio di Giuseppe Tornatore, Freaks Out di Gabriele Mainetti, Lei mi parla ancora di Pupi Avati, Mondocane di Alessandro Celli, Qui rido io di Mario Martone, La scuola Cattolica di Stefano Mordini, Supereroi di Paolo Genovese e Tre piani di Nanni Moretti.

La commissione ha scelto il film di Sorrentino oltre che per la qualità anche per il forte respiro internazionale che potrebbe quindi consentire all'italia di tornare a vincere il premio più ambito della storia del cinema.



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