Papa, saggezza e lungimiranza per chi governa Roma

Papa, saggezza e lungimiranza per chi governa Roma

Papa, saggezza e lungimiranza per chi governa Roma


08 dicembre 2018, ore 21:30

Il richiamo di Papa Francesco nel giorno dell' Immacolata

Un richiamo a chi governa Roma ad avere "saggezza, lungimiranza, spirito di servizio e di collaborazione". Ed anche ai cittadini a "non rassegnarsi ai disagi" ma a fare "ciascuno la propria parte per migliorare le cose". Il tradizionale atto di venerazione alla Statua della Vergine in Piazza di Spagna, nella festa dell'Immacolata, e' stata anche quest'anno per papa Francesco l'occasione per un messaggio rivolto alla citta', vista nella sua realta' piu' concreta e quotidiana. Un momento, tra l'altro, cui il Pontefice ha voluto aggiungere un 'fuori programma' - anche se negli ultimi giorni oggetto di un tam-tam sempre piu' insistente - dedicato al mono dell'informazione oggi al centro di tante discussioni: una visita privata alla sede del Messaggero, in via del Tritone, in occasione dei 140 anni del quotidiano romano. Il Papa e' giunto puntuale nel pomeriggio in Piazza di Spagna dopo aver fatto tappa ancora una volta nella basilica di Santa Maria Maggiore e aver pregato dinanzi all'icona della 'Salus populi romani'. E tra le personalita' salutate ai piedi della colonna mariana, il sindaco di Roma Virginia Raggi e il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. "Pensando al bene comune di questa citta', ti preghiamo per coloro che rivestono ruoli di maggiore responsabilita': ottieni per loro saggezza, lungimiranza, spirito di servizio e di collaborazione", ha detto il Papa nella sua preghiera all'Immacolata. "Penso anche a una grazia ordinaria che fai alla gente che vive a Roma - ha osservato -: quella di affrontare con pazienza i disagi della vita quotidiana. Ma per questo ti chiediamo la forza di non rassegnarci, anzi, di fare ogni giorno ciascuno la propria parte per migliorare le cose". Francesco ha esortato a che "la cura di ognuno renda Roma piu' bella e vivibile per tutti" e che "il dovere ben fatto da ognuno assicuri i diritti di tutti". Un altro passaggio cruciale della preghiera e' stato quello dedicato alle famiglie di rifugiati. "Tu sai cosa vuol dire portare in grembo la vita e sentire intorno l'indifferenza, il rifiuto, a volte il disprezzo. Per questo ti chiedo di stare vicina alle famiglie che oggi a Roma, in Italia, nel mondo intero vivono situazioni simili, perche' non siano abbandonate a se' stesse, ma tutelate nei loro diritti, diritti umani che vengono prima di ogni pur legittima esigenza", ha invocato il Pontefice dopo aver ricordato Giuseppe e Maria "in ansia" per la nascita del loro bambino dovendo lasciare il loro Paese, Nazareth, e andare a Betlemme. Una ventina di minuti e' poi durata la visita al Messaggero. "Vi auguro il meglio, 140 anni in piu', sempre facendo questo lavoro di servizio", e' stato l'augurio rivolto dal Papa a giornalisti e dipendenti, oltre 200, che Bergoglio ha salutato uno per uno.