Processo a El Chapo, New York blindata si teme la fuga

Processo a El Chapo, New York blindata si teme la fuga

Processo a El Chapo, New York blindata si teme la fuga


13 novembre 2018, ore 09:30

Da oggi previste misure di sicurezza eccezionali, chiuso anche il ponte di Brooklyn

New York blindata per l'inizio del processo federale contro il signore della droga Joaquin El Chapo Guzman, che prende il via oggi a Brooklyn. La Grande Mela ha adottato misure di sicurezza straordinarie tra i timori per l'incolumita' della giuria e per un possibile tentativo di fuga del capo del cartello di Sinaloa. El Chapo, prima della sua estradizione negli Usa nel gennaio 2017, e' gia' scappato due volte dalle carceri di massima sicurezza messicane. Il processo dovrebbe durare dai tre ai quattro mesi e, dopo l'udienza preliminare della settimana scorsa, adesso e' la volta delle dichiarazioni di apertura contro El Chapo, su cui pendono 17 capi d'accusa come traffico di droga (tra cui circa 200 tonnellate di cocaina), omicidio, possesso di armi da fuoco e riciclaggio di denaro. New York non e' estranea a processi di alto profilo, ma le forze dell'ordine affermano che questo e' potenzialmente uno di quelli a piu' alto rischio: "In un certo senso, il caso non ha precedenti", ha scritto il giudice distrettuale Brian M. Cogan. Tanto che e' stato deciso di chiudere il ponte di Brooklyn al traffico ogni volta che El Chapo verra' trasportato dalla sua cella del Metropolitan Correctional Center nel sud di Manhattan, dove si trova in isolamento, al tribunale federale vicino a Brooklyn Heights, trasformato in una vera e propria fortezza. Anche se Cogan ha spiegato che valutera' misure alternative per non paralizzare il traffico della City. Sebbene non ci siano minacce credibili contro la Grande Mela, le autorita' sono preoccupate anche di un tentativo di omicidio contro Guzman. Inoltre, i pubblici ministeri ritengono che i membri della giuria abbiano bisogno di una scorta, e come misura preventiva la loro identita' viene mantenuta segreta, come quella della maggior parte dei testimoni. Durante l'udienza preliminare e' stato anche vietato l'ingresso del pubblico in aula, ammettendo soltanto cinque membri della stampa in rappresentanza dei giornalisti assiepati davanti alla corte.