Si è aperta oggi, davanti alla Corte di Assise di Parma, la seconda udienza del processo a carico di Chiara Petrolini, la 22enne accusata di aver ucciso i due figli neonati subito dopo la nascita e di averli sepolti nel giardino della villetta in cui tutt'ora vive con la famiglia a Vignale di Traversetolo, in provincia di Parma, e dove adesso si trova agli arresti domiciliari.
LA FOTO DEL NEONATO
Un orrore scoperto il 9 agosto di un anno fa, quando fu trovato il primo neonato, che sarebbe venuto alla luce due giorni prima. Quando oggi, in aula, è stata mostrata la foto scattata dal 118 a quel corpicino, Chiara Petrolini ha chiesto di poter uscire. Proprio in quei minuti era iniziata la deposizione, commossa, del maresciallo del paese, Carlo Salvatore Perri, il primo ad intervenire quel giorno nel giardino della villetta. Dove un mese dopo erano stati scoperti i resti di un altro bambino, che sarebbe stato partorito il 12 maggio 2023.
"NESSUNO SA NULLA"
Gravidanze di cui nessuno sarebbe stato al corrente, né i familiari né il fidanzato della giovane, papà dei piccoli.
"Nessuno sa nulla, ho fatto tutto da sola" diceva Chiara Petrolini parlando con i genitori, come registrato da alcune intercettazioni ambientali. Le conversazioni sono state ripercorse in aula dal tenente colonnello dei Carabinieri di Parma, Domenico Sacchetti. "
Dopo un'iniziale negazione - ha spiegato l'ufficiale -
ci fu un'ammissione di responsabilità" sul fatto che lei fosse la madre del bambino "
a cui i genitori reagirono con incredulità". "
Si mostrò spaesata" ha aggiunto Sacchetti, spiegando che la giovane diceva di avere paura e affermava che il fidanzato non si era mai accorto di nulla.
LA PERIZIA PSICHIATRICA
Chiara Petrolini è poi rientrata in aula per il conferimento dell'accertamento psichiatrico alle perite nominate dai giudici, Marina Carla Verga e Laura Ghiringhelli. Le due esperte dovranno accertare se al momento dei fatti Petrolini fosse capace di intendere e volere e, in caso di incapacità, dovranno esprimersi su un'eventuale pericolosità sociale della giovane.