Ragazzi morti a Terni, l'autopsia non chiarisce i dubbi e adesso bisognerà aspettare gli esami tossicologici

Ragazzi morti a Terni, l'autopsia non chiarisce i dubbi e adesso bisognerà aspettare gli esami tossicologici

Ragazzi morti a Terni, l'autopsia non chiarisce i dubbi e adesso bisognerà aspettare gli esami tossicologici


11 luglio 2020, ore 20:29 , agg. alle 16:05

I medici non hanno chiarito se la causa della morte nel sonno dei due giovani sia stata la bottiglia di metadone diluito con l'acqua. I funerali sono stati fissati per lunedì alle 15:30

L'autopsia non è riuscita a chiarire se sia stata quella mezza bottiglietta di metadone diluito con acqua, in cambio di 15 euro consegnati ad Aldo Maria Romboli, ora in carcere, a provocare la morte nel sonno, nelle loro case di Terni, di Flavio Presuttari, 16 anni, e Gianluca Alonzi, 15. Come già ipotizzato alla vigilia, sarà infatti necessario attendere l'esito degli esami tossicologici per capire cosa ha stroncato la vita dei due ragazzi. Una settimana per le prime risposte, due per avere un quadro più definito. L'esame autoptico si è svolto a Perugia ed è durato quasi cinque ore. Al termine delle formalità le salme sono state restituite alle famiglie. I funerali sono stati fissati lunedì, alle 15.30, nel duomo di Terni e per quel giorno il sindaco Leonardo Latini ha già proclamato il lutto cittadino. Dagli accertamenti medico-legali, eseguiti dal dottor Massimo Lancia, incaricato dalla procura di Terni, è emerso che i due ragazzi erano sani, non avevano malformazioni o patologie preesistenti. Da un punto di vista strettamente tecnico la loro morte è legata a un'insufficienza cardiaca ma che tipo di sostanza l'abbia provocata e in quale quantità lo dovranno stabilire le analisi affidate alla dottoressa Paola Melai. Nell'ordinanza del gip che ha convalidato il fermo di Romboli - difeso dall'avvocato Massimo Carignani - compare però il riferimento anche a un'altra sostanza potenzialmente tossica, la codeina. A parlarne gli amici dei due ragazzi morti, sentiti come testimoni dai carabinieri. Durante la serata del 6 luglio Flavio e Gianluca si erano sentiti male tanto da non riuscire a giocare a calcetto con loro, spiegando ai coetanei che "era colpa della codeina comprata da Aldo". L'uomo, tossicodipendente, però "nega assolutamente" di averla mai fornita ai due ragazzi. Agli inquirenti ha confessato di avere dato loro il metadone diluito con acqua la sera prima della morte e in un'altra occasione, a giugno, quando menti' loro dicendo che era codeina. "Forse allora anche in questa occasione (il 6 luglio - ndr) - ha scritto il gip - i minori erano convinti di avere acquistato e assunto codeina: invece si trattava di metadone". Metadone del quale aveva disponibilità essendo seguito dal Sert ma che "aveva deciso di vendere un po' per ricavare i soldi necessari per l'acquisto di cocaina". Dalla ricostruzione del gip è emerso che Romboli e i due ragazzi si conoscevano da tempo frequentando lo stesso parco in uno dei quartieri di Terni. E sempre nei pressi di un parco l'uomo aveva incontrato Flavio e Gianluca la sera del 6 luglio consumando insieme a loro il metadone messo in una bottiglietta di sciroppo e diluito con acqua.

Argomenti

  • Autopsia
  • Terni