Regionali, Schlein (Partito Democratico) a Meloni (Fdi): "Vi batteremo". La replica: "E' un'ossessione"
Regionali, Schlein (Partito Democratico) a Meloni (Fdi): "Vi batteremo". La replica: "E' un'ossessione" Photo Credit: Ansa.foto/Fabio Cimaglia
14 settembre 2025, ore 22:07
Botta e risposta fra Dem e Fratelli d'Italia, ma non solo. La Segretaria del Partito Democratico agli alleati del cosiddetto campo largo: "Basta polemiche". Ma Giuseppe Conte, numero uno del Movimento Cinque Stelle, risponde così: "Non siamo cespugli"
Un incrocio di feste, con la segretaria del Pd Elly Schlein che ha chiuso quella nazionale dell'Unità a Reggio Emilia qualche ora dopo l'intervento del presidente del M5s Giuseppe Conte davanti al pubblico amico del Fatto Quotidiano, a Roma.
L'avvertimento
Fra i due leader, vicendevoli strizzate d'occhio, ma anche avvertimenti. Il primo e più forte, però, lo ha lanciato Schlein al centrodestra: "Dico a Meloni: abituatevi, uniti e compatti vi batteremo, prima alle regionali e poi alle politiche, non ve lo faremo più il favore di dividerci". La premier ha ribattuto sui social: "La differenza è semplice: noi siamo uniti da valori comuni e da una visione, loro solo dall'ossessione di battere noi". Per la verità, Schlein ne ha avute anche per gli alleati. "Continuiamo a lavorare insieme sui temi concreti. Non facciamo l'errore di arrivare all'ultimo". E soprattutto: "Non perdiamo tempo in competizioni fra noi, ogni minuto passato in polemiche al nostro interno è un minuto in meno speso a pungolare il governo sulle sue mancanze". Una preghiera ai suoi del Pd, alle correnti, che non inizino il giochino del logorio e specialmente a Conte che, dopo il bagno di applausi alla festa dell'Unità, davanti alla platea del Fatto ha marcato anche le differenze. "Col Pd non siamo alleati - ha detto - stiamo creando un progetto politico per mandare a casa Meloni. Lavoriamo regione per regione per costruire un progetto. Ma non ci possiamo dichiarare alleati, abbiamo una storia diversa dalla Quercia coi cespugli intorno".
L'alleanza
Non è stata una frenata sull'alleanza, hanno tenuto a precisare dal quartier generale del M5s. E infatti Conte ha aggiunto una postilla chiarificatrice: "Ieri ero alla festa dell'Unità e oggi dico: Non siamo alleati. Attenzione: ogni giorno lavoriamo per costruire un progetto per contrastare questa destra estremista. Ma alleati saremo quando convergeremo sul progetto progressista, nero su bianco". Un rimpallo destinato ad andare avanti fra Schlein "testardamente unitaria" e il presidente del M5s, che è d'accordo con l'obiettivo, ma deve fare i conti con quella parte dell'elettorato fredda all'idea di un avvicinamento al Pd. Davanti al suo popolo, Schlein ha rivendicato con orgoglio di aver raggiunto il risultato: il campo largo si presenta in tutte le sette regioni al voto a fine 2025. Per il resto, è stato tutto un apparante salamelecco fra Conte e Schlein. Con avvertimenti in sottofondo. "Non credo che Schlein sia così miope da poter pensare di trattare con il centrodestra la legge elettorale", ha detto il presidente del M5s. Come a dire: non ci provi. Mentre la segretaria Pd è "convinta" che "passo dopo passo" riusciranno "a costruire l'alleanza progressista. Il Pd è il perno di questa alternativa e lo mettiamo al servizio di un progetto". Come a sottolineare che nelle urne il Pd è sempre stato il primo partito d'opposizione. Sul tema del candidato premier del centrosinistra lo scontro verrà. Ma per ora non c'è. "Non sarà mai un questione di ambizione personale mia o di qualunque altro componente del M5s", ha assicurato Conte. Ma, di là, il presidente del Pd Stefano Bonaccini ha messo le mani avanti: "Per definizione la segretaria del più grande partito, del Pd, ovviamente è una persona che può essere candidata a quel ruolo".
La festa
Fra il pubblico della festa dell'Unità - in 2000 hanno fatto sapere gli organizzatori - pochi capicorrente, ma ormai è così da anni, è passato il tempo dell'omaggio al capo. Però c'era uno schieramento unitario: il leader dell'opposizione interna Bonaccini, e poi esponenti un po' di tutte le aree, come la deputata Simona Bonafé, Filippo Sensi, Graziano Delrio, la capogruppo alla Camera Chiara Braga, Peppe Provenzano e Marco Sarracino, Laura Boldrini, Piero De Luca, Anna Rossomando... e via in un elenco che sarebbe lungo. A bordo palco, le bandiere della pace, dell'Ue, del Pd, delle democratiche e pure quella della Palestina. La posizione sul Medio oriente è netta. E infatti la festa si è aperta con un collegamento video con Arturo Scotto e l'eurodeputata Annalisa Corrado, imbarcati su una nave della Flotilla.
