Roma, a 11 anni si presenta dai carabinieri e denuncia la madre: "Mi picchia se non porto a casa soldi"

Roma, a 11 anni si presenta dai carabinieri e denuncia la madre: "Mi picchia se non porto a casa soldi"

Roma, a 11 anni si presenta dai carabinieri e denuncia la madre: "Mi picchia se non porto a casa soldi"


02 settembre 2021, ore 14:00

“Mia madre non mi manda più a scuola, vuole che lavori tutto il giorno. E se mi fermo per riposare mi riempie di botte”. Questa la denuncia del bambino, che vive nel campo di Colli Aniene, nella periferia Est di Roma

A undici anni, con un coraggio che forse non tutti – anche anagraficamente più grandi del protagonista di questa storia – avrebbero avuto, è andato in caserma dai Carabinieri, ha bussato e ha chiesto ai militari un aiuto per uscire dalla sua condizione familiare. Botte, schiaffi, pugni, minacce: “Lavora scemo, sennò ti picchio”. La madre lo costringeva a trascorrere le sue giornate a svuotare i cassonetti alla ricerca di ferro da vendere negli sfasci, anziché andare a scuola come tutti i suoi coetanei. Un copione che si ripete dal 2017, fino a quel gesto di fronte ai carabinieri di San Basilio, a Roma.

Si è presentato in caserma con i lividi. Indagini anche sul fratello maggiore

“Mia madre non mi manda più a scuola, vuole che lavori tutto il giorno. E se mi fermo per riposare mi riempie di botte”. Questa la denuncia del bambino rom, che vive nel campo di Colli Aniene, nella periferia Est di Roma. Il minore si è presentato in caserma con lividi sul corpo che hanno reso da subito credibile il suo racconto. La madre, 37enne, è stata arrestata per maltrattamenti e lesioni aggravati su minore. Le indagini però continuano, perché è possibile che agli episodi di violenza nel campo rom abbia partecipato anche il fratello maggiore dell’11enne.

Ora il ragazzo è in una casa famiglia, la madre è stata arrestata

Secondo il gip Paolo Andrea Taviano, che ha disposto l’arresto della donna all’inizio di agosto, la madre del bimbo avrebbe dimostrato “un’indole violenta e incline a delinquere, nonché un discutibile senso materno vista la sua opposizione alla prosecuzione del percorso scolastico” del figlio. Ora il ragazzo è stato accompagnato in una casa famiglia ed è seguito da una psicologa. Lì, al sicuro dalle violenze domestiche, si libererà da quell’incubo che ha segnato gli anni più recenti della sua giovane vita.


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