Saman Abbas, l’autopsia rivela ferite sul corpo. Legale Ucoii, modalità di esecuzione atroce

Saman Abbas, l’autopsia rivela ferite sul corpo. Legale Ucoii, modalità di esecuzione atroce

Saman Abbas, l’autopsia rivela ferite sul corpo. Legale Ucoii, modalità di esecuzione atroce   Photo Credit: Fotogramma.it


10 dicembre 2022, ore 08:00

I jeans e la felpa, una cavigliera e un braccialetto di quelli portafortuna colorati, ma anche un paio di orecchini. E una folta chioma di capelli. L’autopsia sembra fugare i dubbi: i resti trovati a Novellara sono di Saman. Ma sulle cause della morte sono necessari ulteriori esami

L'esame confermerebbe che i resti disseppelliti a Novellara sono della ragazza pakistana uccisa dalla famiglia perché si era opposta a un matrimonio combinato. L’autopsia avrebbe rivelato una ferita piuttosto marcata al collo, ma sul punto le conclusioni dei periti delle due associazioni parte civile nel processo divergono: l’avvocato Riziero Angeletti, Ucoii, ha parlato di "modalità di esecuzione atroce". Tuttavia l'avvocato Barbara Iannuccelli che rappresenta l'associazione Penelope ha definito il corpo integro, quanto al taglio alla gola ha sottolineato che potrebbe essere uno scollamento di tessuto post mortem. I jeans sfilacciati sul ginocchio per essere alla moda e la felpa sembrano essere proprio quelli riconducibili al video che riprendevano Saman davanti a casa nelle sue ultime ore prima della scomparsa. Il 10 febbraio comincerà il processo a Reggio Emilia. Cinque gli imputati, i genitori, lo zio e i cugini, unica latitante è la madre della giovane.

IL PROCESSO

Il 10 febbraio, invece, comincerà il processo a Reggio Emilia. Cinque gli imputati: lo zio Danish Hasnain, i cugini Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomanhulaq (tutti e tre in carcere), il padre Shabbar Abbas (arrestato un mese fa in Pakistan, dove si è in attesa dell'udienza che decida sull'estradizione) e la madre Nazia Shaheen (ancora latitante in patria). Devono tutti rispondere di omicidio premeditato in concorso, sequestro di persona e soppressione di cadavere.

ASSOCIAZIONE PENELOPE, CORPO INTEGRO, NESSUN TAGLIO

"Il corpo di Saman era integro, ma saponificato. Per fortuna però i tessuti consentono degli accertamenti". Lo dice l'avvocato Barbara Iannuccelli che rappresenta l'associazione Penelope come parte civile al processo per l'omicidio della 18enne pachistana. "Dall'analisi esterna del corpo - continua la legale – sono emersi scollamenti e abrasioni che possono essere dettati dall'effetto tappo, essendo stata sotto terra per un anno e mezzo". Non sono stati rilevati tagli alla gola: "sarebbe fuorviante definirlo tale - dice Iannuccelli - e tanto più ricondurlo a causa di morte di Saman. Non vi è neppure certezza che quello visto possa essere un taglio. Potrebbe essere uno scollamento di tessuto post mortem. A riguardo sono necessari esami istologici che saranno svolti nei prossimi giorni per capire se fossero lesioni irrorate di sangue e quindi risalenti a quando Saman era ancora in vita. Ad oggi, ripeto, nessuno è in grado di dirlo".

LEGALE UCOII, ESECUZIONE ATROCE

Dai primi risultati dell’autopsia sui resti umani trovati nel casolare di Novellara che si ritiene appartengano alla diciottenne, emergerebbe un taglio all’altezza della gola. L’avvocato Riziero Angeletti, parte civile Ucoii che ha assistito all’esame con un proprio consulente ha parlato di "modalità di esecuzione atroce".


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