San Casciano dei Bagni, riemergono dall'acqua ventiquattro bronzi. Una scoperta che cambierà la storia

San Casciano dei Bagni, riemergono dall'acqua ventiquattro bronzi. Una scoperta che cambierà la storia

San Casciano dei Bagni, riemergono dall'acqua ventiquattro bronzi. Una scoperta che cambierà la storia


08 novembre 2022, ore 14:15 , agg. alle 18:29

Divinità, imperatori fanciulli, ma anche monete e iscrizioni. In Toscana un ritrovamento che risale a 2300 anni fa. Per il Ministro Sangiuliano è una scoperta eccezionale

Ci sono divinità come Igea e Apollo, e poi matrone, imperatori, fanciulli. È questo il tesoro eccezionale protetto per 2300 anni sotto il fango e l’acqua delle vasche sacre degli scavi di San Casciano dei Bagni, in Toscana. Una scoperta che secondo gli archeologi riscriverà la storia, a cinquant’anni dal ritrovamento dei Bronzi di Riace nel 1972.

IL TESORO NASCOSTO

Lo scenario che si è aperto davanti agli occhi degli studiosi ha davvero dell'incredibile. Adagiate sul fondo della grande vasca romana, ben ventiquattro statue in bronzo perfettamente conservate, di cui 5 alte quasi un metro. Rinvenute anche cinquemila monete e una grande quantità di iscrizioni in etrusco e latino. Realizzate con tutta probabilità da artigiani locali, le opere si possono datare tra il II secolo a.C. e il I secolo d.C,, nel delicato passaggio tra etruschi e romani. Un’epoca di grandi conflitti tra Roma e le città etrusche, ma anche di lotte all'interno del tessuto sociale dell'Urbe. Così le nobili famiglie etrusche dedicarono le statue all’acqua sacra, nel santuario del Bagno Grande. Un luogo che con le sue piscine bollenti, le terrazze e le fontane esisteva almeno dal III secolo a.C. e rimase attivo fino al V d.C., quando in epoca cristiana venne chiuso, ma non distrutto. Le vasche furono sigillate con pesanti colonne di pietra. Il che ha permesso agli studiosi, secoli dopo, di ritrovare le statue intatte.

SANGIULIANO, UN RITROVAMENTO ECCEZIONALE

Il laboratorio che accoglie le statue è già stato visitato dal Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, che parla di un “ritrovamento eccezionale, che ci conferma una volta che l'Italia è un Paese fatto di tesori immensi e unici. La stratificazione di diverse civiltà è un unicum della cultura italiana". Di "scoperta più importante dai Bronzi di Riace" parla anche il Direttore Generale musei del MiC Massimo Osanna, che ha appena approvato l'acquisto del palazzo cinquecentesco che ospiterà, nel borgo di San Casciano, un museo dedicato a questi ritrovamenti, al quale si aggiungerà in futuro un vero e proprio parco archeologico. Il cantiere intanto chiude, gli scavi riprenderanno in primavera. Ora bisognerà restaurare, studiare, capire. Un progetto di squadra, come spiega l'archeologo Jacopo Tabolli. Al lavoro ci sono già più di 60 esperti da tutto il mondo.


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