Sanremo, raccolte 20mila firme per escludere Junior Cally

Sanremo, raccolte 20mila firme per escludere Junior Cally

Sanremo, raccolte 20mila firme per escludere Junior Cally


21 gennaio 2020, ore 20:00

Il rapper è accusato di sessismo per i contenuti del brano e del videoclip di "Strega" da lui pubblicati 2 anni fa

In 24 ore ha superato le 20 mila firme la petizione lanciata su Change.org da Carmen Cera a nome dei docenti del Liceo Scientifico Nicolò Palmeri di Termini Imerese per chiedere alla Rai di non fare esibire sul palco di Sanremo il rapper Junior Cally per i contenuti del brano e del videoclip di "Strega" da lui pubblicati 2 anni fa. L'appello cita il testo della canzone nella quale Cally utilizza un linguaggio "sessista, oltraggioso e pericoloso" ("L'ho ammazzata, le ho strappato la borsa. C'ho rivestito la maschera") e descrive le immagini del video, in cui il rapper "si muove minacciosamente di fronte ad una ragazza legata mani e piedi ad una sedia con un sacchetto sulla testa". "Noi, con la sua esclusione dalla kermesse sanremese, ribadiamo - si legge nella petizione - che la violenza sulle donne deve essere combattuta pubblicamente ed esplicitamente soprattutto a livello culturale e che i media hanno in questo un ruolo fondamentale, affinché il lavoro quotidiano degli educatori non venga vanificato in nome delle leggi del mercato". Dopo l'altolà del presidente Rai Marcello Foa, è il presidente della Vigilanza, Alberto Barachini (FI), a scrivere allo stesso Foa e all'ad Fabrizio Salini per chiedere di evitare che all'Ariston "vengano diffusi messaggi lesivi dei diritti e della dignità della persona, o inquadrabili nel fenomeno dell'hate speech". Intanto continua - dalla Lega al Pd, da Forza Italia a Leu - il tam tam per chiedere a Viale Mazzini di intervenire. Il caso Cally è stato oggi al centro di una riunione tra Salini e il neo direttore di Rai1 Stefano Coletta, in costante contatto con Amadeus, impegnato a Sanremo nelle prove del festival. Una decisione arriverà a breve, ma secondo quanto si apprende solo dopo un'attenta valutazione delle posizioni emerse in queste ore, nel massimo rispetto di tutte le opinioni. Niente impulsività, ma cautela ed equilibrio, è la posizione dell'ad: in ballo ci sono temi urticanti, il cambiamento del senso comune, ma anche un'analisi 'retroattiva' dei testi che finora non è mai stata presa in considerazione e che richiederebbe una modifica del regolamento. Amadeus, come i direttori artistici che lo hanno preceduto, ha ascoltato i brani proposti (e quello di Junior Cally, No grazie, con riferimenti neanche troppo velati a Matteo Salvini e a Matteo Renzi, ha convinto anche la critica) e l'ufficio legale ha fatto le sue valutazioni sugli artisti. Dal fronte musicale, Enzo Mazza invita alla "massima cautela": "Il rap, e più in generale la musica urban, è costituito da forme di linguaggio spesso molto crude e dirette", ricorda il ceo di Fimi, sottolineando che, per avvicinarsi ai giovani, il festival "ha dovuto necessariamente fare i conti con un repertorio 'difficile' per il pubblico tradizionale. Ma è un'evoluzione irreversibile". Per questo "le polemiche ci stanno, la censura, magari preventiva, certamente no".