Sciopero, Matteo Salvini a RTL 102.5: “Se la commissione di garanzia lo dichiarerà illegittimo interverremo”
Sciopero, Matteo Salvini a RTL 102.5: “Se la commissione di garanzia lo dichiarerà illegittimo interverremo” Photo Credit: ANSA/MICHELE MARAVIGLIA
02 ottobre 2025, ore 09:39
Il Vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, è stato ospite di RTL 102.5 in Non Stop News con Enrico Galletti, Giusi Legrenzi, Ludovica Marafini e Massimo Lo Nigro per un punto sullo sciopero generale del 3 ottobre indetto da CGIL e USB.
LO SCIOPERO GENERALE DEL 3 OTTOBRE
«Il diritto allo sciopero è sacrosanto in un Paese libero come il nostro, ma non lo è il diritto al caos o allo sciopero generale a sorpresa. C’è una commissione tecnica esterna, non politica, ma di garanzia degli scioperi, che si pronuncerà a brevissimo. Vista la normativa, immagino che dichiarerà lo sciopero illegittimo. Uno sciopero generale improvviso per motivi politici è chiaro ed evidente che non può essere organizzato con così scarso preavviso. Faremo tutto quello che la legge permette, garantendo il diritto al lavoro, allo studio e la mobilità di 60 milioni di italiani».
“FLOTILLA A RISCHIO UN PROCESSO DI PACE DELICATO E COMPLICATO”
«Non sono in contatto con nessuno della Flotilla. Se ne occupano i miei colleghi ministri e lascio a loro il dialogo con persone che stanno mettendo a rischio la propria vita e un processo di pace delicatissimo. Quando, dopo mesi di sangue, di morti, di conflitti e scontri, il presidente Trump invita il premier israeliano e lo convince, magari controvoglia, ad accettare un percorso di pace sostenuto dal Papa, dall’Unione Europea, siamo in attesa dell’ok di Hamas. Questo ci spiega il momento storico che stiamo vivendo da parte delle democrazie, che attendono il sì o il no dei terroristi islamici di Hamas. Facciamocelo andare bene. Poi ci sono 40 barche a vela che rischiano di far saltare il processo, vi rendete conto della follia? Fino ad ora ci sono state proteste, ma nessuno si è fatto male. È chiaro che quando si entra in un teatro di guerra ci si espone a dei rischi. Il governo italiano tutela i cittadini. È chiaro che la situazione si complica. Stanno mettendo a rischio un processo di pace delicato e complicato. Io, da ministro dei Trasporti, ho il dovere di intervenire sullo sciopero di domani per permettere ai cittadini di andare a scuola, a lavorare, a fare un esame medico che aspettano da sei mesi. Se uno si siede sui binari bloccando dei lavoratori che, dopo ore e ore di turno, vogliono tornare a casa dalla propria famiglia, non sta aiutando Gaza, sta commettendo un reato».
SALVINI VALUTA PRECETTAZIONE DELLO SCIOPERO
«La commissione di garanzia tutela sia chi vuole scioperare, sia la stragrande maggioranza di persone che vogliono andare a lavorare. Aspetto che la commissione si pronunci: se dirà che va tutto bene ne prenderemo atto, se invece dirà che non funziona così farò, da ministro dei Trasporti, tutto il possibile per garantire che domani in Italia non succeda il caos. Poi, se qualcuno lo farà comunque, aggredirà, bloccherà, ne pagherà penalmente le conseguenze. Ribadisco l’importanza di approvare la proposta della Lega secondo cui chiunque organizzi una manifestazione deve lasciare una cauzione dal proprio conto corrente personale o associativo e, in caso di danni, paga lui, non tutti i cittadini».
SALVINI: “SPERO CHE TUTTI SOSTENGANO UN PIANO DI PACE”
«Io spero che tutti, a prescindere dai colori politici, capiscano la delicatezza del momento e sostengano un piano di pace. Il corridoio è stretto ma c’è una luce oltre la porta. Se salta anche questo, che sta coinvolgendo anche i Paesi arabi e il Santo Padre, allora chi oggi vota contro la pace non potrà più sventolare bandiere in piazza, perché c’è qualcuno che sta usando la causa palestinese per fare battaglia politica. Se sono democratici liberi, bene, ma se portano allo scontro vuol dire che la bandiera palestinese copre altre motivazioni. È giusto occuparsi dei problemi del mondo, ma nelle giuste sedi. Se in campagna elettorale chiedi il voto a marchigiani e calabresi per riconoscere la Palestina invece di proporre la tua idea su scuole, strade e sanità, poi è chiaro che i cittadini votano secondo coscienza».
