Scoperto un vaccino anticancro che istruisce le difese immunitarie. Gli studiosi: i risultati sono promettenti

Scoperto un vaccino anticancro che istruisce le difese immunitarie. Gli studiosi: i risultati sono promettenti

Scoperto un vaccino anticancro che istruisce le difese immunitarie. Gli studiosi: i risultati sono promettenti


11 agosto 2022, ore 18:00

Lo studio è stato condotto su dodici pazienti affetti da tumore del colon. Si prospetta la possibilità di creare nuovi vaccini efficaci contro altri tipi di cancro

È stato definito un cavallo di Troia per le nostre difese immunitarie. Ma si tratta di qualcosa in più, che accende una speranza concreta: è stato individuato infatti un vaccino anticancro che insegna al sistema immunitario come riconoscere le cellule tumorali. Un siero che è in grado di potenziare la risposta contro il tumore e che può migliorare l'efficacia dei farmaci immunoterapici, contrastando i fenomeni di resistenza a questi trattamenti. Lo studio clinico, infatti, ha coinvolto dodici pazienti affetti da tumore del colon in fase metastatica. Oltre al vaccino, i pazienti sono stati curanti anche con un farmaco immunoterapico: in larga parte hanno risposto al trattamento, con un’efficacia del siero che in alcuni di loro si è protratta per circa due anni.

I MECCANISMI DI AZIONE DEL VACCINO

Ma come funziona questo vaccino?  Lo scopo è identificare il cancro sulla base di proteine peculiari delle cellule tumorali. Il principio è quello dell'RNA messaggero, su cui si fondano, per esempio, alcuni vaccini contro il Covid-19. In questo caso viene utilizzato un adenovirus di gorilla, reso innocuo e incaricato di trasportare tratti delle cellule tumorali contro cui indirizzare il sistema immunitario. Il vaccino esercita la sua azione aumentando alcune cellule immunitarie che hanno la funzione di identificare e eliminare le cellule malate. Gli scienziati spiegano che si tratta di una particolare popolazione di linfociti CD8+ con caratteristiche simili alle cellule staminali e che riesce a sfuggire ai meccanismi di esaurimento a cui di solito vanno incontro le cellule immunitarie esposte cronicamente al cancro. 

UNO STUDIO ITALIANO

La ricerca è stata illustrata su Science Translational Medicine. Uno studio che vede protagonista anche l’Italia, grazie ai ricercatori del laboratorio Armenise-Harvard di immunoregolazione con sede presso l'Italian Institute for Genomic Medicine (Iigm) di Candiolo, in Piemonte e della Biotech italo-svizzera Nouscom. Un lavoro che è stato condotto grazie anche al sostegno di Fondazione AIRC per la Ricerca sul Cancro.

SI VALUTA LA POSSIBILITÀ DI CREARE VACCINI EFFICACI PER ALTRI TIPI DI CANCRO

É proprio Luigia Pace, direttrice del laboratorio di immunoregolazione Armenise-Harvard con sede presso l'Irccs Fondazione del Piemonte per l'Oncologia di Candiolo, a spiegare l’importanza dello studio: “Fino ad oggi - sottolinea - il meccanismo con cui i vaccini adenovirali istruiscono il sistema immunitario a colpire le cellule tumorali non era noto e anche per questo la loro efficacia nel trattamento dei pazienti oncologici era dubbia. Con questa scoperta è stato compiuto un importante passo avanti, tanto che è ragionevole pensare che una terapia vaccinale basata su vettori adenovirali potrà presto diventare una concreta opzione terapeutica in oncologia". Poi aggiunge: “Considerato che la tecnica per realizzare questi vaccini è decisamente collaudata e che i dati ottenuti nella prima sperimentazione clinica sono molto promettenti, si prospetta la concreta possibilità di creare nuovi vaccini efficaci contro molti altri tipi di cancro". 


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