Secondo l'Ema ci sono ancora dati insufficienti sull'ipotesi di quarta dose di vaccino anti-Covid

Secondo l'Ema ci sono ancora dati insufficienti sull'ipotesi di quarta dose di vaccino anti-Covid

Secondo l'Ema ci sono ancora dati insufficienti sull'ipotesi di quarta dose di vaccino anti-Covid


17 febbraio 2022, ore 20:00

L'agenzia europea del farmaco sta anche valutando la distanza temporale più efficace tra il ciclo primario e la dose booster

A qualche mese dall'introduzione della terza dose di vaccino anti-Covid anche nel nostro Paese si ragiona della possibilità di una quarta. Secondo l'Agenzia europea del farmaco non vi sono ancora dati sufficienti per poterla raccomandare. Intanto, si ragiona ancora di vaccinazione eterologa e della distanza temporale tra il termine del ciclo primario di vaccinazione e la prima dose booster, che potrebbe passare da quattro a tre mesi.

Ipotesi quarta dose

"Non ci sono ancora prove sufficienti per raccomandare un secondo booster" vaccinale anti-Covid. Così l'Ema sulla possibilità che si possa procedere anche con una quarta dose di siero anti-Coronavirus. Prima di fornire ulteriori raccomandazioni in merito, il responsabile vaccini e prodotti terapeutici Covid-19 dell'Agenzia europea del farmaco Marco Cavaleri fa sapere che è necessario "valutare l'efficacia degli attuali vaccini nel tempo e capire come proseguirà l'ondata della variante Omicron". Un'indicazione, in realtà, è già arrivata, almeno per i soggetti maggiormente a rischio: "Un'eccezione sono le dosi addizionali per le persone gravemente immunocompromesse. Voglio ribadire che per questi pazienti", continua Cavaleri, "che dovrebbero già aver ricevuto tre dosi di un vaccino a mRna come parte del ciclo primario di vaccinazione, una quarta dose sarebbe il primo richiamo", l'equivalente della terza dose per la popolazione generale, "e questa dose addizionale è quindi già raccomandata".

Terza dose a tre mesi dalla seconda

Altro dossier su cui l'Ema è impegnata è il tempo che intercorre tra la fine del ciclo primario di vaccinazione e la somministrazione della dose booster. "Stiamo valutando di aggiornare l'intervallo tra il ciclo primario e la dose di richiamo quando vengono somministrati due diversi vaccini Covid-19" continua ancora Cavaleri, specificando che "questo intervallo può essere ridotto a tre mesi". Questo perché la vaccinazione eterologa con vaccino mRna "di solito innesca una reazione immunitaria simile o superiore" rispetto a quella effettuata con lo stesso vaccino, motivo per cui l'intervallo tra il ciclo di base e il richiamo fatto con un siero diverso potrebbe essere ridotto.

Incognita Omicron

Tra i tavoli di lavoro dell'Ema ve n'è anche uno impegnato a raccogliere "ulteriori evidenze" sull'efficacia dei trattamenti e dei vaccini sulla sottovariante BA.2 di Omicron, altamente trasmissibile. La posizione di Marco Cavaleri è che per ora "i vaccini sembrano proteggere da questa sottovariante come fanno contro Omicron". Il timore legato allo sviluppo di nuove varianti parte anche da studi che indicano una capacità decrescente di neutralizzazione da parte di farmaci a base di anticorpi monoclonali delle varianti stesse. Al momento, però, la copertura vaccinale resta da considerare adeguata.

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