Secondo la Cina se gli Stati uniti "non frenano" ci saranno sicuramente scontri

Secondo la Cina se gli Stati uniti "non frenano" ci saranno sicuramente scontri

Secondo la Cina se gli Stati uniti "non frenano" ci saranno sicuramente scontri   Photo Credit: agenziafotogramma.it


07 marzo 2023, ore 10:30

A dirlo è il nuovo ministro degli Esteri di Pechino

Sin dall'inizio dell'invasione russa in Ucraina non è mai stato del tutto chiaro il ruolo della Cina nei rapporti di forza internazionali che vedono la Russia contrapporsi all'occidente. A parlare ora è il nuovo ministro degli Esteri di Pechino, Qin Gang, secondo cui se gli Stati Uniti non "frenano e continuano sulla strada sbagliata, ci saranno sicuramente conflitti e scontri. Chi ne sopporterà le catastrofiche conseguenze?" E sull'invasione russa in Ucraina, Pechino "non ha fornito armi ad alcuna delle due parti del conflitto", per cui è "inaccettabile" minacciare sanzioni a Pechino.

Pechino e Mosca

Il rapporto tra Cina e Russia si basa sui principi "di non alleanza, non confronto e non presa di mira di terze parti". Queste sono le dichiarazioni del neoministro degli Esteri cinese Qin Gang, secondo cui se i due Paesi "lavorano insieme, il mondo avrà una forza trainante verso il multipolarismo e una maggiore democrazia nelle relazioni internazionali", mentre "l'equilibrio strategico globale e la stabilità saranno meglio garantiti". Quella tra Pechino e Mosca è stata definita una relazione che, proprio perché "non minaccia alcun Paese, non è soggetta ad alcuna interferenza o discordia seminata da terzi".

Pechino contro Washington

Se da un lato è sotto osservazione il rapporto tra la Cina e la Russia di Vladimir Putin, nelle ultime settimane è tornata alta la tensione tra Pechino e Washington. Prima con il caso del pallone aerostatico nei cieli americani, poi ancora con il tema degli aiuti militari all'Ucraina. Secondo Qin Gang "il contenimento e la repressione non renderanno grande l'America e non fermeranno il rinnovamento della Cina". E sul pallone aerostatico, gli Stati uniti "hanno agito con una presunzione di colpa, reagito in modo eccessivo, abusato della forza e drammatizzato l'incidente". Tensione quindi che resta alta, anche sul fronte dell'invasione russa dell'Ucraina: se gli Stati Uniti non "frenano e continuano sulla strada sbagliata, ci saranno sicuramente conflitti e scontri".

Il caso Taiwan

Il neoministro degli Esteri cinese è tornato anche sul caso Taiwan, una delle questioni che maggiormente impegnano il governo di Pechino e definito dallo stesso Qin Gang "il fulcro degli interessi centrali della Cina, il fondamento politico nelle relazioni Cina-Usa e la prima linea rossa che non deve essere superata". La dichiarazione è arrivata nel primo briefing del nuovo ministro a margine della sessione annuale del parlamento: "Continueremo a lavorare per la riunificazione pacifica, ma ci riserviamo il diritto di prendere tutte le misure necessarie". E ancora: "Nessuno dovrebbe mai sottovalutare la ferma determinazione, la forte volontà e la grande capacità del governo e del popolo cinesi di salvaguardare la sovranità nazionale e l'integrità territoriale".


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