Senato, i partiti (centrodestra compreso) all’assalto della manovra economica. Spunta anche la tassa sull’oro

Senato, i partiti (centrodestra compreso) all’assalto della manovra economica. Spunta anche la tassa sull’oro

Senato, i partiti (centrodestra compreso) all’assalto della manovra economica. Spunta anche la tassa sull’oro   Photo Credit: AnsaFoto.it/Bai Lu


14 novembre 2025, ore 16:01

5.500 gli emendamenti presentati in Commissione Bilancio, oltre 1.600 della maggioranza: le proposte di modifica richieste andranno scremate entro il 18 novembre. Lega e Forza Italia in pressing per far emergere lingotti e monete senza certificato d’acquisto

Valanga di emendamenti alla manovra in Commissione Bilancio a Palazzo Madama. Alla scadenza del termine per la presentazione delle proposte di modifica ne risultano depositate circa 1.600 dalla maggioranza: 677 da Forza Italia, circa 500 da Fratelli d'Italia, 399 dalla Lega e 62 da Noi Moderati. Quelli delle opposizioni ammontano a circa 3.800 quindi, nel complesso, il numero è di circa 5.500 proposte di modifica. Le richieste andranno scremate entro il 18 novembre con la scadenza per gli emendamenti segnalati, in totale 414.

Meloni

Una valanga di proposte di modifica come scritto sopra, tanto che la premier Giorgia Meloni ha dovuto mettere in conto un altro vertice del centrodestra per cercare di blindare l’iter parlamentare della legge di bilancio. Appuntamento dunque a giovedì prossimo, a Palazzo Chigi. Nel frattempo è spuntata la tassa sull’oro, chiesta da Lega e Forza Italia: in sintesi, un’imposta da pagare subito, in cambio della possibilità di versarne meno al momento della vendita. L’Erario ci guadagna, chi vuole disfarsi di un braccialetto, di un anello, di una catenina o di una placchetta anche. Gli Azzurri di Tajani poi vogliono anche cancellare l’aumento della tassazione sugli affitti brevi, e cominciare a diminuire le tasse sugli affitti lunghi. C’è poi la Lega che invece intende rendere più pesante il contributo per banche e assicurazioni.

Il centrosinistra

Da parte sua il centrosinistra unito ha presentato 16 emendamenti a firma del cosiddetto campo largo: dal salario minimo, sottoscritto anche da Italia Viva di Matteo Renzi, alla chiusura dei centri in Albania per destinare quei fondi alla sicurezza delle città. Ma anche stabilizzazione dei precari e nuove assunzioni per i comparti scuola, ricerca, sanità e giustizia. Quindi, misure per incrementare il sostegno alla famiglia e ai giovani. La Segretaria del Partito Democratico Elly Schlein parla di “misure per la coesione sociale”.

Cgil

Intanto la Cgil va di nuovo all’attacco e dichiara che la manovra economica è "l'ennesima beffa" ai danni dei lavoratori pubblici: "il Governo tenta di far passare come sconto un intervento che, in realtà, sottrae ancora una volta risorse a chi ha già subito anni di penalizzazioni: oltre 22,6 milioni di euro prelevati direttamente dai Tfs/Tfr delle persone che vanno in pensione". La confederazione e le categorie dei lavoratori della conoscenza (Flc), funzione pubblica (Fp) e pensionati (Spi) spiegano che "l'articolo 44, presentato come misura per migliorare i tempi di pagamento del Tfs e del Tfr, è un'operazione di facciata, che finisce invece per aggravare ulteriormente la condizione economica dei lavoratori". La Cgil ricorda che "la Corte costituzionale, con la sentenza n. 130 del 2023, aveva chiesto al legislatore di eliminare la disparità irragionevole tra pubblico e privato nei tempi di liquidazione del Tfs/Tfr. Il Governo risponde con un anticipo di soli tre mesi per le sole pensioni di vecchiaia, lasciando immutati i lunghissimi differimenti e la rateizzazione che può arrivare fino a sette anni. In questo modo, il problema strutturale resta intatto, il monito della Corte viene ignorato e la discriminazione continua senza alcuna correzione". Per corso d'Italia c'è "un aspetto ancora più grave, nascosto nella relazione tecnica e mai dichiarato pubblicamente: l'anticipo dei tre mesi cancella automaticamente la detassazione prevista fino a 50mila euro per i pagamenti effettuati a partire da dodici mesi dalla cessazione. Con il nuovo anticipo questo requisito non si matura più e ogni lavoratore non riceverà 750 euro".

 


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