Serie A, il Napoli batte il Milan a san Siro, partenopei in testa con l'Atalanta; crisi nera per Inter e Juve

Serie A, il Napoli batte il Milan a san Siro, partenopei in testa con l'Atalanta; crisi nera per Inter e Juve

Serie A, il Napoli batte il Milan a san Siro, partenopei in testa con l'Atalanta; crisi nera per Inter e Juve


18 settembre 2022, ore 22:47

Questi i risultati della domenica: Milan-Napoli , Roma-Atalanta 0-1, Udinese-Inter 3-1, Monza-Juventus 1-0, Cremonese-Lazio 0-4, Fiorentina-Verona 2-0

Il Napoli vince a san Siro contro il Milan e resta al comando. In testa c'è anche l'Atalanta. Udinese al secondo posto. Inter e Juventus sono in caduta libera, mettere in discussione Inzaghi e Allegri ora è sacrosanto. 

MILAN-NAPOLI 1-2

Quando il Napoli gioca in casa del Milan fa festa. Negli ultimi otto incroci al Meazza, cinque vittorie dei partenopei e tre pareggi. Successo molto pesante per la squadra di Spalletti. Che ha saputo soffri re, resistere e colpire. I rossoneri ci hanno messo il cuore, hanno collezionato un maggior numero di occasioni, ma la loro striscia positiva si è interrotta. Avvio di partita intenso, efficace il pressing rossonero che ha tolto al Napoli la possibilità di pensare e giocare. Prima occasione importante al tredicesimo: incursione centrale di Giroud, tiro da dieci metri deviato sulla traversa da Meret. Il portiere degli ospiti è stato decisivo anche poco prima della mezzora su un colpo di testa di Krunic. Prima dell’intervallo Maignan chiamato in causa solo una volta, su un tocco ravvicinato di Politano. Partenopei in vantaggio a inizio ripresa: il Var ha scovato un calcio di Dest a Kvarakhstelya, Politano ha trasformato dal dischetto al nono minuto. Il Milan ha reagito con veemenza, i cambi di Pioli hanno dato la spinta: dopo una parata di Meret sul subentrato Messias, al 24esimo ha pareggiato Giroud dopo un invitante assist di Theo Hernandez. Ma nel momento migliore dei rossoneri, al 33esimo il Napoli ha piazzato un altro colpo: cross perfetto di Mario Rui e colpo di testa vincente di Giovanni Simeone; un minuto più tardi decisiva la parata di Maignan su Zerbin. Rossoneri vicinissimi al pareggio all’85esimo, Kalulu in licenza offensiva ha colpito la traversa. L’assedio finale della squadra di Pioli non ha prodotto risultati. 

UDINESE-INTER 3-1

La società nerazzurra – si sa –ha qualche problema di bilancio e non si può permettere colpi di testa. Ma ci si chiede cosa debba fare ancora Simone Inzaghi per essere esonerato. L’avvio di questa stagione – ma anche la seconda parte della precedente – ne hanno evidenziato i limiti. L’allenatore subisce le difficoltà, la squadra sembra non seguirlo. Le scelte della Dacia Arena sono state tutte sbagliate e hanno denotato grande confusione. L’Inter si era portata in vantaggio all’alba del match, con una punizione di Barella; ma poi si è rintanata lasciando campo all’Udinese: l’1-1 è stato un fortuito autogol di Skriniar. Già prima della mezzora Inzaghi, in confusione totale, ha fatto due cambi, togliendo Mkitaryan e Bastoni solo perché erano stati ammoniti e inserendo Gagliardini e Di Marco. A inizio ripresa i nerazzurri hanno dato l’illusione di potersi riportare in vantaggio ( annullato per fuorigioco un gol di Dzeko), poi sono stati i friulani a riprendere in mano la partita (palo di Deulofeu). Nei minuti finali Inzaghi ha poi inserito un De Vrij fuori forma, che appena entrato ha regalato il corner da cui è nato il gol di Bijol all’85esimo. In pieno recupero il 3-1 di Arslan. In sette partite di campionato, l’Inter ha già rimediato tre sconfitte. I bonus e la pazienza dei tifosi sono finiti. Qualche voce parla di un possibile contatto con Dejan Stankovic. Mentre De Zerbi (altro papabile) si è accasato in Inghilterra, al Brighton.

MONZA-JUVENTUS 1-0

L’amministratore delegato della Juventus Maurizio Arrivabene, intervistato prima della partita, aveva definito “una follia” l’idea di esonerare Massimiliano Allegri. Chissà se in casa Juve la pensano allo stesso modo dopo una delle sconfitte più clamorose e brucianti. L’aggettivo “storico” lo riserviamo invece al successo del Monza, che come sua prima vittima in serie A ha scelto la Juventus. Debutto da sogno per Raffaele Palladino. I brianzoli hanno meritato di vincere: hanno fatto la partita, hanno avuto più possesso palla, hanno costruito diverse occasioni già prima del gol di Gytkjaer al 74esimo. I bianconeri invece sono stati inguardabili, di fatto non hanno mai tirato in porta. Poi ci sono alcune attenuanti, che però non bastano a giustificare tutto: la Juventus ha giocato a lungo in inferiorità numerica per l’espulsione di Di Maria nel primo tempo, l’argentino si è lasciato andare a un fallo di reazione e nel dopopartita si è scusato con i suoi; poi c’è la solita lunga lista di assenze, da Pogba in giù. Ma a mancare è anche e soprattutto una idea di gioco. E Massimiliano Allegri non può essere estraneo alle critiche.

ROMA-ATALANTA 0-1

Colpo da capolista per i bergamaschi, i giallorossi hanno inciampato sui troppi errori sottoporta nella classica partita stregata. In molti pensavano a una Atalanta ridimensionata in questa stagione, Gasperini invece ha saputo ricaricare le batterie del gruppo e ha inserito alcuni giovani molto interessanti. Tra loro c’è il diciottenne Giorgio Scalvini; un suo piazzato dal limite dell’area al trentacinquesimo ha mandato il pallone nell’angolino e il risultato non è più cambiato. La novità di questa Atalanta è che è diventata una squadra cinica, capace di soffrire, resistere, colpire: meno spettacolo, non meno risultati. La Roma impreca: Dybala si è fermato durante il riscaldamento per un problema muscolare, Abraham nel primo tempo non ha sfruttato due occasioni clamorose, e Shomurodov – entrato nel finale – ha soltanto sfiorato il pareggio. Mourinho ha protestato con l'arbitro per un mancato rigore di Zaniolo, ma l'impressione è che Chiffi abbia visto giusto. 

CREMONESE-LAZIO 0-4

Serviva una riposta dopo le cinque sberle rimediate in Danimarca contro il Midtyjlland. La Lazio ha fatto sentire la sua voce in modo forte e chiaro; e ne ha fatto le spese la Cremonese. Grande protagonista del poker biancoceleste è stato Ciro Immobile, autore della doppietta che nei primi venti minuti ha indirizzato la gara, il suo secondo gol è arrivato su rigore. Poi sono andati a segno anche Milinkovic Savic e Pedro.

FIORENTINA-VERONA 2-0

Anche i viola si sono riscattati dopo una brutta caduta europea. Vincenzo Italiano doveva affrontare il problema del gol, e lo ha risolto giocando senza centravanti di ruolo. Hellas sotto tono: al Franchi partita sbloccata da Ikone dopo 12 minuti. Poi Biraghi ha sbagliato un rigore e per stare tranquilla la Fiorentina ha dovuto aspettare il novantesimo, quando ha raddoppiato Nico Gonzales.


Argomenti

  • Allegri
  • calcio
  • Inzaghi
  • Milan
  • Napoli
  • serie A