Serve unità contro il virus, il ministro Speranza si difende in Senato dalla mozione di sfiducia nei suoi confronti

Serve unità contro il virus, il ministro Speranza si difende in Senato dalla mozione di sfiducia nei suoi confronti

Serve unità contro il virus, il ministro Speranza si difende in Senato dalla mozione di sfiducia nei suoi confronti


28 aprile 2021, ore 12:30 , agg. alle 16:20

Respinta con 29 voti a favore, 221 contrari e tre astensioni la mozione di sfiducia a Roberto Speranza, proposta da Fratelli d'Italia

"Nessuno di noi dovrebbe mai dimenticare che il nemico è il virus e che dovremmo essere più uniti che mai nel combatterlo, evitando di cadere nella tentazione di utilizzare la lotta alla pandemia per ragioni strumentali". Così il ministro della Salute, Roberto Speranza, nel suo intervento in Aula Senato, durante la discussione delle mozioni di sfiducia nei suoi confronti. È stata una difesa accorata nella quale il ministro ha parlato anche di amarezza e di linguaggio di odio. 

Le parole di Speranza

"È con amarezza che vedo nelle ultime settimane prevalere invece lo scontro politico - dice Speranza - spesso anche alimentando un linguaggio di odio che non può mai essere accettato. Si afferma il tentativo di sfruttare l’angoscia di tanti italiani per miopi interessi di parte. Questo è profondamente sbagliato, perché produce danni enormi, non a me o al Governo, ma all’intero Paese che invece deve restare unito - sottolinea - in un passaggio così delicato". "Il Paese deve restare unito in un passaggio così delicato. Questo ci ha chiesto il presidente Mattarella quando ha proposto a tutti noi di sostenere il nuovo governo Draghi. Questo ho sempre ribadito in ogni mio intervento in Parlamento e questa rimarrà sempre la mia linea: unità, unità, unità!", sottolinea il ministro della Salute.

Il Piano Pandemico Nazionale

"Il mancato aggiornamento del Piano pandemico antinfluenzale è un tema che va affrontato con grande serietà, evitando di piegarlo alla polemica politica, come purtroppo avvenuto nelle ultime settimane. Anche perché è un tema che viene da lontano. Tutte le mozioni sottolineano come il Piano non sia stato aggiornato secondo le linee guida dell'Oms per molti anni", dice Speranza. "Fanno dunque riferimento a 180 mesi durante i quali si sono alternati ben 7 governi, con diverse maggioranze parlamentari - evidenzia il ministro -. Tutti i gruppi di quest'Aula, compresi quelli che hanno sottoscritto le mozioni oggi in discussione, hanno sostenuto alcuni di questi governi. Troppo facile oggi far finta di non vedere. Io ho fiducia e rispetto per il delicato lavoro che sta svolgendo la magistratura. Credo fermamente che chiunque, nessuno escluso, chiunque abbia avuto responsabilità in questi mesi così difficili dai vertici dell'Oms fino al sindaco del più piccolo Comune, debba essere pronto a rendere conto delle proprie azioni. Questa è la forza e la bellezza di una grande democrazia come la nostra". "Io sono in carica da settembre 2019. Adesso il Piano pandemico aggiornato c’è", dice ancora il ministro. "Quanto, invece, alle responsabilità politiche, non sono io a dovermi difendere - ribadisce -. Come dicevo, ho giurato al Quirinale il 5 settembre del 2019 e posso dire, a testa alta, che adesso il Piano pandemico antinfluenzale aggiornato c'è, approvato all'unanimità in Conferenza Stato-Regioni. Quello che non è stato fatto in molti anni è stato invece realizzato in pochi mesi proprio durante il mio mandato. Quello approvato è un documento importante anche e soprattutto per l'impostazione fortemente operativa e la chiara definizione di compiti, ruoli e responsabilità".

Il ministro della Salute, Roberto Speranza, nel suo intervento in Aula al Senato ha poi ricordato alcuni numeri. "Dall'inizio dell'emergenza ad aprile 2021, sono state reclutate 81.236 unità di personale di cui 17.634 a tempo indeterminato. In particolare: 20.192 medici, 32.064 infermieri, più di 15.900 operatori socio-sanitari, oltre a tecnici di radiologia, tecnici di laboratorio, assistenti sanitari, biologi e altre professionalità necessarie per fronteggiare l'emergenza sanitaria".

Le Unità speciali di continuità assistenziale

Le "significative attività per sostenere le sfide aperte dalla pandemia oltre un anno fa", ha spiegato il ministro, "sono molte e documentabili. Le 'tracce' di queste attività sono sotto gli occhi di chiunque voglia vedere". "Dai dati trasmessi dalle Regioni e Province autonome risulta che, a oggi, sul territorio nazionale sono state attivate 1.339 Usca, le Unità speciali di continuità assistenziale. 'Parziale attivazione' è un'interpretazione singolare di una situazione in cui risultano attivate più Usca di quelle previste. Ci lavorano 6.562 medici, 2.105 infermieri, 66 assistenti sociali, 134 psicologi e oltre 240 altre figure professionali. L'occasione è utile per ringraziarli ancora una volta per il lavoro fondamentale che stanno svolgendo". "Ricordo - ha concluso Speranza -  che le Unità speciali di continuità assistenziale sono state istituite proprio su mia iniziativa con l'articolo 4 bis del decreto legge numero 18 del 2020: una ogni 50mila abitanti, dunque 1.200 Usca sul territorio nazionale. Mi fa piacere che oggi ne venga riconosciuto il valore anche da chi non sostenne allora il provvedimento".


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