Spider-Man No Way Home: Il ruggito della Marvel in un film che gioca troppo sull’effetto nostalgia che appaga solo il fanservice, non aggiungendo nulla di nuovo

Spider-Man No Way Home: Il ruggito della Marvel in un film che gioca troppo sull’effetto nostalgia che appaga solo il fanservice, non aggiungendo nulla di nuovo

Spider-Man No Way Home: Il ruggito della Marvel in un film che gioca troppo sull’effetto nostalgia che appaga solo il fanservice, non aggiungendo nulla di nuovo


22 dicembre 2021, ore 09:05 , agg. alle 14:07

Torna il Peter Parker di Tom Holland nel 27esimo film della Marvel che omaggia vent’anni di storia cinematografica di Spider-Man

Dopo Black Widow, Shang-Chi e Eternals, film collaterali e minori dell’epopea Marvel, in questo 2021 ad infiammare i cuori dei fan ci pensa il terzo film di Tom Holland nei panni di Peter Parker, alias Spider-Man. Uscito nelle sale lo scorso 15 dicembre, il film diretto nuovamente da John Watt ha già battuto tutti i record d’incasso per un film in epoca pandemica, piazzandosi dopo pochi giorni al primo posto come miglior incasso del 2021 e del 2020.

LA TRAMA DEL FILM

La pellicola si apre lì dove avevamo lasciato Spider-Man nel film del 2019 “Far From Home”: L'identità dell'Uomo Ragno non è più un mistero e questo si rivela da subito tutt’altro che piacevole per Peter che non riesce più a separare la sua vita normale dalla vita da supereroe. Decide così di chiedere aiuto al Dottor Strange che però lo costringe a scoprire cosa significa veramente essere Spider-Man. Come nella più nobile tradizione le cose precipitano e il nostro eroe, assieme alla sua fidanzata “MJ” (Zendaya) e al suo migliore amico Ned, si troverà a fronteggiare una nuova minaccia, proveniente da molteplici universi.

UN GIOCATTOLONE PER I TUTTI FAN DI SPIDERMAN

Sebbene chi scrive non sia mai stato un grande appassionato del mondo Marvel, è innegabile che questo 27esimo giocattolone riesca ad intrattenere, regalando uno spettacolo cinematografico degno di nota. Un film che decolla nella seconda parte, con un tenore emozionale ed epico che invece non si percepisce nella prima parte, più fiacca e lenta ma soprattutto caratterizzata da una forma filmica frettolosa e quasi amatoriale, che forse voleva emulare l’estetica contemporanea dei video realizzati con gli smartphone, ma senza produrre grande entusiasmo. D’altronde questi film devono privilegiare la magnificenza della forma cinematografica, andando a perdere tutto il loro (unico) mordente quando si trovano a voler imitare, per altro in modo goffo, lo stile tipico della maggior parte della serie e dei film Netflix (macchina a mano, inquadrature dominate da schermi smartphone ecc…). Ad ogni modo tutta la potenza e il ruggito del film, come si evidenziava anche prima, si sprigiona nel finale che risulta esaltante e molto emozionante. Ma non è l’unico pregio della pellicola: infatti, senza anticipare troppo, chi ha avuto la pazienza di seguire tutti i film di Spider-Man, e quindi la trilogia di Sam Raimi e poi il dittico di Marc Webb (e ovviamente gli ultimi targati Marvel), sarà ricompensato da un andirivieni di omaggi e citazioni che non possono che sciogliere il cuore del fan più incallito. Una sorta di Summit metalinguistico dove i vari film che hanno dominato l’immaginario degli ultimi vent’anni, si ritrovano, si specchiano e uniscono le forze per appagare coloro che li hanno amati e glorificati.

UN OMAGGIO DEL PASSATO CHE FORSE DIMENTICA IL PRESENTE

Paradossalmente, quello che abbiamo definito uno dei pregi di Spider-Man: No Way Home, è anche il suo difetto principale. Questo continuo effetto nostalgia che pervade la pellicola è adatto solo per il fanservice, che ovviamente non può rimanere deluso. Si rischia poco (anzi per niente) e non si apporta nulla di nuovo o di rilevante. Citando solo il passato si finisce per dimenticare il presente, in un film dove, se togliamo i momenti emozionali con i rimandi alla filmografia passata, rimane ben poco (anzi quasi nulla). E’ lo stesso problema che ha avuto Star Wars e l’ascesa di Skywalker del 2019 che forse, per paura di sbagliare o di osare, ha preferito giocare in difesa, costruendo la sua trama unicamente attorno alla valanga di citazioni della storica trilogia degli anni ottanta. Questa pratica molto diffusa in certo cinema contemporaneo, serve solo ad alimentare l’industria del consumo culturale, lasciando poco spazio per immaginare qualcos’altro. Tutto è citazione, rimandi e nostalgia. Ma che fino ha fatto il presente?

IL MIGLIOR INCASSO DELLA PANDEMIA

Come si diceva prima, Spider-Man: No Way Home, nonostante sia approdato in sala solo una settimana fa, ha già dato una boccata d’ossigeno agli esercenti cinematografici. Il miglior incasso dal 2019, il settimo miglior debutto nel primo giorno d’uscita in Italia e il sesto miglior weekend italiano. Attualmente i dati ci dicono che il film ha incassato quasi 13 milioni in Italia e 253 milioni di dollari in America.

Insomma, ora che la ripresa è veramente cominciata, lasciamoci fagocitare dallo schermo e andiamo al cinema!



Argomenti

  • Cinema
  • Marvel
  • Peter Parker
  • Spider-Man