Stangata alla Juve dalla Corte Figc, penalizzazione di 15 punti in classifica, riaperto il processo plusvalenze, condannati i dirigenti bianconeri

Stangata alla Juve dalla Corte Figc, penalizzazione di 15 punti in classifica, riaperto il processo plusvalenze, condannati i dirigenti bianconeri

Stangata alla Juve dalla Corte Figc, penalizzazione di 15 punti in classifica, riaperto il processo plusvalenze, condannati i dirigenti bianconeri   Photo Credit: foto agenzia fotogramma.it


20 gennaio 2023, ore 22:22 , agg. alle 23:51

Mano pesante del Corte federale d'appello della Federcalcio che ha riaperto il processo plusvalenze per la Juventus, assolti tutti gli altri club coinvolti

Il processo bis per le plusvalenze si riapre e a pagare è solo la Juventus. Dopo oltre quattro ore di Camera di consiglio la Corte federale d'appello ha inflitto la stangata ai bianconeri: - 15 punti in classifica e tutti i dirigenti condannati. Per la squadra di allegri è uno tsunami sulla classifica, ora sono al decimo posto (erano al terzo) con Empoli e Bologna a 22 punti. Ma sul futuro del club, ora atteso da un possibile secondo processo sportivo, derivato dai nuovi atti dell'inchiesta Prisma, potrebbero abbattersi anche le possibili sanzioni minacciate dall'Uefa per la violazione del financial fair play. E così i nuovi dirigenti si trovano a pagare i guai e a scontare sanzioni per i vecchi guai. Quello arrivato in serata è stato solo il primo dei giorni del giudizio, quello in cui la Corte federale d'appello appunto era chiamata a valutare la riapertura del processo sportivo che vedeva coinvolti oltre alla Juve altri otto club e che lo scorso maggio si era concluso con il proscioglimento. Per Samp, Genoa, Parma, Empoli, il vecchio Novara, Pisa, Pescara e Pro Vercelli nessuna condanna, come nel primo procedimento.


Le richieste dell’accusa sportiva

Pungo duro, quello che aveva annunciato Chine aprendo l’udienza. L'accusa sportiva aveva infatti chiesto 9 punti di penalizzazione per i bianconeri, e 16 mesi di inibizione per Andrea Agnelli (che non è più presidente del club), 20 e 10 giorni per Paratici, 10 mesi per Cherubini, 12 per tutti gli altri consiglieri. "La pena deve essere afflittiva, la Juventus in classifica deve finire ora dietro la Roma, fuori dalla zona delle Coppe Europee" aveva motivato la richiesta il procuratore durante la requisitoria.


La difesa

"Ricorso inammissibile" per la difesa dei bianconeri che in assenza di "fatti nuovi" rispetto al processo già celebrato mesi fa e che aveva assolto tutti. I legali bianconeri hanno fatto leva sul principio giuridico per cui "nessuno può essere perseguito o condannato penalmente dalla giurisdizione dello stesso Stato per un reato per il quale è già stato assolto o condannato". In tarda serata la Juventus in una nota ha fatto sapere che attende la pubblicazione delle motivazioni e preannuncia la proposizione di ricorso al Collegio di Garanzia dello Sport nei termini del Codice di Giustizia Sportiva.


Procedimento riaperto

La Procura della Figc, però, uscita sconfitta al primo round sulla vicenda plusvalenze, aveva voluto riaprire il procedimento alle luce dell'inchiesta penale Prisma della procura di Torino, quella infarcita di intercettazioni, documenti, e il 'libro nero di FP', con le operazioni di mercato dell'ex ds Paratici. "Nessuno degli elementi valorizzati dalla procura Federale" nell'ambito delle operazioni di mercato "dimostra l'esistenza di una artificiosa sopra-valutazione dei diritti alle prestazioni sportive dei calciatori alle predette operazioni, con ciò rendendosi piena infondatezza dell'odierno ricorso" ha sostenuto la difesa della Juve. Chine' ha sottolineato che secondo la sua accusa le operazioni contestate servivano a coprire le perdite, mentre la difesa ha sottolineato come i 60 milioni, rappresentano solo il 3,6% dei ricavi.


Una nuova calciopoli?

Per la Juventus pagano anche i dirigenti anche se sono ormai ex: 24 mesi ad Agnelli e 30 a Paratici, 16 mesi a ds Cherubini, 8 mesi anche a Paolo Garimberti: più di quanto aveva chiesto Chine'. La Juve sprofonda in classifica e, tra processi penali (c'e' anche la vicenda del falso in bilancio) ora rischia anche in Europa.


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