Stefania Vincenzi, superstite della tragedia della Costa Concordia a RTL 102.5: "l'ultima chiamata con mia mamma durante il disastro: mi disse 'sono sulla scialuppa', ma era una bugia"

Stefania Vincenzi, superstite della tragedia della Costa Concordia a RTL 102.5: "l'ultima chiamata con mia mamma durante il disastro: mi disse 'sono sulla scialuppa', ma era una bugia"

Stefania Vincenzi, superstite della tragedia della Costa Concordia a RTL 102.5: "l'ultima chiamata con mia mamma durante il disastro: mi disse 'sono sulla scialuppa', ma era una bugia"


13 gennaio 2022, ore 11:30 , agg. alle 12:33

Stefania Vincenzi, superstite della tragedia della Costa Concordia, è stata ospite questa mattina in Non Stop News con Giusi Legrenzi, Enrico Galletti e Massimo Lo Nigro

Stefania Vincenzi, superstite della tragedia della Costa Concordia, è stata ospite questa mattina in Non Stop News e ha parlato dei suoi ricordi di quella sera e della perdita di sua madre nella tragedia.

UNA CROCIERA CHE DOVEVA ESSERE SPECIALE

Avevamo scelto di partecipare a questa crociera perché fu un’idea di mia madre, in occasione del suo cinquantesimo compleanno. Lei difficilmente festeggiava il suo compleanno, ma quell’anno ci teneva molto perché lei aveva avuto dei problemi di salute in passato che si erano risolti e per lei questo viaggio era importante. Ha deciso di portare con sé le persone più care, siamo andate con lei io, il mio fidanzato dell’epoca e la sua migliore amica, che era anche la mia madrina. Era anche appena iniziato il viaggio, c’eravamo imbarcate da pochissimo, questo penso sia stato uno dei motivi per cui non siamo state in grado di ritrovarci nello stesso punto in cui c’eravamo separate, perché inizialmente l’atmosfera che si respirava era tranquilla, anche a causa delle rassicurazioni che ci arrivavano da parte del personale. Questo ha fatto sì che lei scendesse in cabina per prendere il salvagente, soprattutto per la sua amica che non sapeva nuotare, quindi ci siamo separate e non siamo state più in grado di ritrovarci. Credevo che lei stesse prendendo la scialuppa dall’altra parte, cosa che mi aveva detto telefonicamente, in realtà non era così, era una rassicurazione che mi aveva dato in quel momento”.

LA SCOPERTA DELLA PERDITA

Non l’ho scoperto da nessuno. Mamma è stata la penultima ad essere ritrovata quando la nave è stata portata via poco prima dell’ultimo cadavere, circa due giorni prima. In realtà nessuno mi ha detto che lei non ce l’aveva fatta. La sua amica è stata ritrovata pochi giorni dopo la tragedia, nel vano di un ascensore, mia madre però non era con lei, quindi sono stati dei mesi e degli anni molto difficili per me. C’è sempre quella piccola parte di me che cerca una fine, una chiusura a questa storia e che non mi permette di andare avanti. È stato abbastanza difficile”.

L’ULTIMA TELEFONATA CON LA MAMMA

Tutto ciò che desiderava era che io fossi al sicuro, sapeva perfettamente che non sarei mai scesa senza di lei, conosceva la mia testardaggine che ho preso anche da lei. Sapeva che se non mi avesse detto che era al sicuro io non avrei lasciato la nave, quindi mi sono imbarcata in quella scialuppa con la serenità che anche lei stesse facendo lo stesso. Quando sono arrivata a terra ho aspettato e lei non è mai arrivata, infatti non sono neanche andata in chiesa o nelle palestre come gli altri naufraghi, sono rimasta nella piazza a vagare tra tutte quelle persone in cerca di lei, finché poi non abbiamo preso il traghetto che ci ha portati a Grosseto nelle prime ore dell’alba”.



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