Strage nel Sannio, confessa Ocone: mia moglie autoritaria e aggressiva. La figlia combatte tra la vita e la morte

Strage nel Sannio, confessa Ocone: mia moglie autoritaria e aggressiva. La figlia combatte tra la vita e la morte

Strage nel Sannio, confessa Ocone: mia moglie autoritaria e aggressiva. La figlia combatte tra la vita e la morte   Photo Credit: ANSA


01 ottobre 2025, ore 13:28

Un'ora e mezza di interrogatorio per svelare tutto l'orrore dell'omicidio di Paupisi, nel beneventano. Salvatore ha fracassato il cranio di moglie e 2 figli. Sopravvissuta, ma in gravissime condizioni, solo la ragazzina di 16 anni

È in prognosi riservata la ragazzina di 16 anni a cui il padre ha fracassato il cranio. Salvatore Ocone, 58 anni, agricoltore di Paupisi, in provincia di Benevento, ha preso un sasso e ha colpito alla testa la moglie, Elisabetta e al figlio Cosimo di 15 anni. Poi, la sua furia si è abbattuta sulla ragazza, che è stata operata ad Isernia: le condizioni sono gravi: è in prognosi riservata e combatte tra la vita e la morte.

LA FUGA E IL RITROVAMENTO

Secondo una prima ricostruzione, Ocone ha colpito i ragazzi subito dopo aver ucciso la moglie. Sarebbe stata quindi esclusa, al momento, l'ipotesi di un'aggressione durante la fuga verso Ferrazzano, nelle campagne attorno a Campobasso, dove poi l'uomo è stato fermato dai carabinieri. L'omicidio di Elisabetta Polcino è avvenuto tra le 5 e le 6 di martedì mattina: Salvatore Ocone ha colpito la moglie con una grossa pietra e poi si è accanito sui figli, colpendoli con lo stesso oggetto e poi trascinando i corpi nell'auto con la quale è scappato. I carabinieri hanno trovato nell'abitazione della famiglia e vicino al punto dove era parcheggiata l'auto dell'uomo tracce di sangue. "Ci siamo resi conto subito che i ragazzi erano stati colpiti in casa - ha detto il comandante dei Carabinieri di Benevento, il colonnello Calandro - Di qui la fretta di trovare l'auto nel tentativo di salvare i figli". La macchina dell'uomo è stata poi individuata dall'elicottero dei carabinieri nella campagna di Ferrazzano, nascosta in un uliveto. Quando i carabinieri si sono avvicinati, Ocone non ha opposto resistenza e i militari hanno trovato il 15enne che era già morto e la figlia 16enne in fin di vita.

'LEI ERA AUTORITARIA'

Salvatore era stato curato per una psicosi cronica e nel 2011 era stato sottoposto ad un Tso. Dopo di allora, nessun altro episodio di violenza segnalato. Durante l’interrogatorio, durato un’ora e mezza, ha giustificato l’omicidio della moglie affermando che era aggressiva e autoritaria. Lo hanno spiegato il procuratore di Benevento Gianfranco Scarfò e gli investigatori in una conferenza stampa. Ora è in carcere con l’accusa di duplice omicidio aggravato, tentato omicidio e sequestro di persona. Il figlio maggiore della coppia, Mario, è arrivato ieri a Paupisi da Rimini, dove vive e lavora.

I COMPAGNI E GLI AMICI DI COSIMO

Su Facebook il dolore dei compagni del ragazzino ucciso. "Non ci sono parole per una vita spezzata così. Ciao Cosimo, troppo presto. Ti giunga lassù l'abbraccio forte di tutta la comunità scolastica dell'Iti Lucarelli". I docenti, gli studenti, i compagni di classe di Cosimo Ocone, hanno affidato ad un post sul social il loro dolore. Tanti, tantissimi i messaggi. "Il nostro tempo insieme è stato breve, ma sufficiente a lasciarmi il ricordo della tua dolcezza e sensibilità. Nei tuoi occhi ho percepito la tua sofferenza, e nel mio cuore resta il desiderio di averti potuto donare conforto. Che il mio affetto ti accompagni. Riposa in pace", scrive Pina. "Il nostro dolore è immenso, la scuola dove insegno piange tutta. Piccolo Angelo creatura di Dio", aggiunge Antonio. Ed ancora, "riposa in pace piccolo. Una tragedia nella tragedia", scrive Ilaria. Proclamato il lutto cittadino il giorno dei funerali di Elisabetta e Cosimo.


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