Sudan, in corso senza intoppi l'evacuazione degli italiani presenti nel paese; stasera arriveranno a Roma

Sudan, in corso senza intoppi l'evacuazione degli italiani presenti nel paese; stasera arriveranno a Roma

Sudan, in corso senza intoppi l'evacuazione degli italiani presenti nel paese; stasera arriveranno a Roma   Photo Credit: agenziafotogramma.it


24 aprile 2023, ore 10:41

La Farnesina sta coordinando le operazioni di evacuazione dal Sudan. Secondo il ministro Tajani, tutti gli italiani stanno bene. Il paese è dilaniato da un colpo di stato sfociato in guerra civile, in tilt anche gli ospedali

SENZA INTOPPI L'EVACUAZIONE DEGLI ITALIANI 

Il Ministro degli Esteri Antonio Tajani ha affermato questa mattina che l’operazione per evacuare gli italiani presenti in Sudan sta procedendo senza intoppi. E ha rassicurato sulle loro buone condizioni: “Tutti gli italiani che hanno voluto lasciare il Sudan lo hanno fatto, sono stati trasferiti a Gibuti, nel Paese sono rimasti alcuni volontari di Emergency e alcuni missionari. Gli altri rientreranno in Italia con un volo dell'aeronautica militare verso le 18:30-19:00 all'aeroporto di Ciampino. Stanno tutti bene, voglio ringraziare chi ha partecipato a questa operazione difficile". Il responsabile della Farnesina ha aggiunto: “ Stanno tutti bene, voglio ringraziare chi ha partecipato a questa operazione difficile".


BORRELL: "BISOGNA SPINGERE PER UNA TREGUA"

L’evacuazione dal Sudan, ovviamente, non ha riguardato soltanto italiani. Ieri gli Stati Uniti hanno fatto partire tutti gli operatori dell’ambasciata. Francia, Germania e Spagna in queste ore stanno evacuando centinaia di persone. L’alto rappresentante della politica estera dell’Unione Europea Josep Borrell, questa mattina a margine del consiglio affari esteri ha affermato: “È stato un weekend lungo, abbiamo lavorato per portare via le nostre persone dal Sudan ed è stata un'operazione di successo: centinaia di cittadini Ue sono fuori dal Paese, più di un migliaio di persone, ringrazio la Francia e saluto con favore gli sforzi comuni di molti Paesi. Ora dobbiamo spingere per una tregua, non possiamo permettere che il Sudan imploda perché creerebbe scosse telluriche in tutta l'Africa”.


OSPEDALI IN TILT

La situazione nel paese resta esplosiva. Non si fermano i combattimenti. Il Sudan è alle prese con un tentativo di colpo di stato che è sfociato in una guerra civile. Un dato che fa riflettere riguarda gli ospedali: il 69% dei nosocomi che si trovano nelle aree di conflitto in Sudan hanno sospeso i servizi e dei 79 ospedali di base della capitale Khartoum e degli Stati federali coinvolti 55 non funzionano. Lo segnala il sindacato medico "Ccsd" sulla propria pagina Facebook. I 24 ospedali di queste aree ancora "completamente o parzialmente operativi" (alcuni forniscono solo servizi di primo soccorso) sono però "minacciati di chiusura a causa della mancanza di personale medico, forniture mediche, acqua ed elettricità", avverte il Ccsd segnalando che negli scontri fra esercito e paramilitari in corso da dieci giorni "sei ambulanze sono state attaccate" e "ad altre non è stato permesso di passare per trasportare i pazienti e prestare soccorso". Se in un paese in guerra, dove ogni giorno ci sono morti e feriti, vengono meno gli ospedali la situazione è davvero sull’orlo del precipizio.


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