Tangenti, Guardia di finanza arresta Lara Comi

Tangenti, Guardia di finanza arresta Lara Comi

Tangenti, Guardia di finanza arresta Lara Comi


14 novembre 2019, ore 11:09

Ai domiciliari come ad supermercati Tigros. In carcere dg Afol

Il Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf di Milano, coi colleghi di Busto Arsizio, ha arrestato l'ex eurodeputata di FI Lara Comi, l'ad dei supermercati Tigros Paolo Orrigoni, entrambi ai domiciliari, e il dg di Afol Metropolitana Giuseppe Zingale. "Oggi io dirò che non ho mai preso 17K non ho mai avuto consulenze con Afol né a società a me collegate che non esistono ... Se mi chiedono perché dicono questo posso dire che eri tu che facevi loro consulenza". Così Lara Comi in una conversazione intercettata mentre parla con l'avvocato Bergamaschi, sua collaboratrice, fa riferimento a 17 mila euro che avrebbe ottenuto da Afol. La conversazione del 9 maggio, dopo che il suo nome era emerso nella maxi indagine, si trova nell'ordinanza cautelare."Dall'esame degli elementi indiziari (...) emerge la peculiare abilità che l'indagata Comi ha mostrato di aver acquisito nello sfruttare al meglio la sua rete di conoscenze al fine di trarre" dal ruolo pubblico "di cui era investita per espressione della volontà popolare il massimo vantaggio in termini economici e di ampliamento della propria sfera di visibilità". Lo scrive il gip di Milano Raffaella Mascarino nell'ordinanza di arresto per l'ex europarlamentare. L'operazione è un nuovo filone della maxi indagine che il 7 maggio portò a 43 misure cautelari. Lara Comi risponde di tre vicende. La prima riguarda due contratti di consulenza ricevuti dalla sua società, la Premium Consulting Srl, con sede a Pietra Ligure (Savona), da parte di Afol e, in particolare, dal dg Zingale. L'esponente di FI è accusata anche di aver ricevuto un finanziamento illecito da 31 mila euro dall'industriale bresciano titolare della Omr holding e presidente di Confindustria Lombardia, Marco Bonometti. Il versamento sarebbe stato effettuato in vista delle ultime elezioni europee e per una consulenza basata su una tesi di laurea. Nel terzo episodio (truffa aggravata al Parlamento europeo) è coinvolto anche il giornalista Andrea Aliverti, che collaborava con Comi come addetto stampa.