Temperature troppo alte, la Francia rischia di dire addio allo sci nel 2050

Temperature troppo alte, la Francia rischia di dire addio allo sci nel 2050

Temperature troppo alte, la Francia rischia di dire addio allo sci nel 2050   Photo Credit: agenziafotogramma.it


08 gennaio 2023, ore 13:41 , agg. alle 10:46

La Francia è chiamata a pensare ad una obbligata transizione delle stazioni di montagna verso un altro modello economico, che non può più fondarsi sui cannoni sparaneve. Entro il 2050 probabilmente lo sci non potrà più essere praticato.

Le feste natalizie ci hanno dimostrato ancora una volta quanto i cambiamenti climatici siano già una solida realtà. Un aumento di temperature che, ovviamente, non ha interessato solo l’Italia ma anche i paesi limitrofi come la Francia.

TEMPERATURE DA RECORD ANCHE IN FRANCIA

Anche per i cugini d’oltralpe l’anno 2022 è stato il più caldo mai registrato nel Paese, almeno da quando nel 1900 si è cominciato a rilevare le temperature. L’annuncio ufficiale era ampiamente prevedibile ed è arrivato da Méteo France, dopo un’estate di incendi e siccità e nel pieno di un inverno talmente mite che i cannoni per la neve artificiale non riescono a fabbricarla, perché non fa abbastanza freddo.

IL POSSIBILE ADDIO ALLO SCI NEL 2050

Ed è su questa base di informazioni che aumentano le voci di chi invita a pensare a una transizione economica delle stazioni sciistiche, che tra vent’anni potrebbero non contare più su uno degli sport preferiti dei francesi. La fine dello sci è un’eventualità che comincia a essere presa in considerazione. La temperatura media annua è stata di 14,5°, ben più alta dell’anno finora più caldo, il 2020 con 14,07°. L’agenzia pubblica indica poi una eccezionale quantità di sole nella maggior parte delle regioni, il più delle volte superiore al 15% e con numerosi record, in particolare nella metà settentrionale del Paese. In questo contesto, la stagione sciistica incontra enormi difficoltà, non solo in Francia.

LA PAROLA AGLI ESPERTI

La geografa Magali Reghezza-Zitt su Libération ha scritto un interessante intervento sulla questione: “Che ci piaccia o no, la neve artificiale è una risposta ingannevole se pensiamo che ci permetterà di mantenere lo status quo. Météo France prevede che un tasso di copertura del 45% di neve artificiale manterrà le condizioni di innevamento per i prossimi vent’anni. Passato questo periodo, con le attuali traiettorie di riscaldamento, i cannoni non basteranno più a compensare la riduzione della copertura nevosa naturale. L’innevamento consuma molta energia, parte dell’acqua evapora, e sarà una risorsa sempre meno disponibile. Inoltre, la produzione di “neve di cultura” non funziona quando il clima è troppo mite: pochi giorni fa, la stazione di Les Rousses ha rinunciato ai cannoni sparaneve perché la temperatura necessaria di -3° non è stata raggiunta abbastanza a lungo per consentire la produzione di neve”.



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