Terremoto in Turchia e Siria, per ora 40 mila morti, ma il bilancio è provvisorio; due persone estratte vive a una settimana dal sisma

Terremoto in Turchia e Siria, per ora 40 mila morti, ma il bilancio è provvisorio; due persone estratte vive a una settimana dal sisma

Terremoto in Turchia e Siria, per ora 40 mila morti, ma il bilancio è provvisorio; due persone estratte vive a una settimana dal sisma   Photo Credit: agenziafotogramma.it


13 febbraio 2023, ore 11:08

Con il passare delle ore, il bilancio del sisma è sempre più drammatico: i morti sono 41 mila, ma il numero potrebbe ancora aumentare. Due persone trovate vive a una settimana dal terremoto. Arresti tra i palazzinari che hanno costruito ignorando le norme antisismiche

QUALCHE MIRACOLO IN MEZZO ALLA TRAGEDIA

E’ un vero miracolo: una donna è stata estratta viva dalle macerie nella città di Gaziantep, a una settimana dal terremoto che ha seminato morte e distruzione in Turchia e Siria. La donna ha resistito per 170 ore. Non è stato l’unico salvataggio eccezionale delle ultime ore: prima di lei un uomo era stato estratto vivo dalle macerie di un palazzo a Antakya, nella provincia di Hatay nel sud della Turchia, a 167 ore dal sisma. Sono 160mila i soccorritori che lavorano senza sosta nelle dieci province della Turchia meridionale colpite dal terremoto. Al di là di qualche raggio di luce, la situazione è davvero drammatica. La devastazione è stata totale, interi quartieri sono stati rasi al suolo. Chi è sopravvissuto, non ha più niente. Ad aggravare la situazione ci sono le condizioni climatiche molto difficili, in zona fa molto freddo.

RISCHIO 70 MILA MORTI

Il bilancio peggiora con il passare delle ore. Al momento risultano 41 mila morti accertati. Un numero spaventoso, ma ancor più drammatico è il fatto che questo è ancora un numero provvisorio. Il numero dei dispersi è ancora molto alto. Soprattutto in Siria, dove la macchina dei soccorsi si è messa in moto con lentezza, anche per l’ostruzione iniziale del regime di Assad. Diverse zone non sono ancora state raggiunte, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità c’è il rischio che il bilancio delle vittime cresca ancora in modo esponenziale. E c’è chi pensa che alla fine i morti potrebbero essere 70 mila.

PALAZZINARI SENZA SCRUPOLI

In Turchia si respira profonda indignazione per il fatto che diversi palazzi si siano sbriciolati in pochi secondi. Le scosse sono state molto forti, ma questo non basta a giustificare una simile devastazione. Le norme anti sismiche, per i quali i turchi pagano una tassa specifica, non sono state rispettate. Molti costruttori, senza scrupoli, hanno badato esclusivamente a guadagnare senza pensare alla sicurezza dei cittadini. In questi giorni ci sono stati centinaia di arresti tra questi palazzinari, ma ormai il danno è fatto.

LA DIFFICILE OPERA DEI SOCCORRITORI

Anche l’Italia sta fornendo un contributo importante per i soccorsi. Vigili del Fuoco, personale sanitario, volontari della Protezione Civile sono in prima linea per cercare di aiutare la popolazione terremotata. Tanta fatica in mezzo a una grande sofferenza, in condizioni di lavoro molto difficili. In una intervista all’agenzia Adn Kronos, Luca Cari, responsabile della comunicazione in emergenza del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, ha raccontato: “Situazione veramente drammatica, malgrado tanti anni di esperienza, ci siamo trovati davanti a un quadro mai visto e abbiamo una visione parziale perché stiamo operando solo ad Antiochia, e poi conosciamo le condizioni lungo il tragitto da Adana ad Antiochia ed è devastante: il resto del paese non sappiamo in che condizioni sia. E le operazioni avvengono in condizioni molto difficili sia per quanto riguarda la mancanza di strumenti, abbiamo solo una ruspa e non basta ma anche per le condizioni climatiche: durante il giorno sembra primavera ma la notte le temperature scendono a meno quattro o cinque gradi ed è difficile anche riposare. E poi manca l'acqua".


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