Tonga colpita da bomba atomica 500 volte più potente di Hiroshima, arrivano primi aiuti internazionali

Tonga colpita da  bomba atomica 500 volte più potente di Hiroshima, arrivano primi aiuti internazionali

Tonga colpita da bomba atomica 500 volte più potente di Hiroshima, arrivano primi aiuti internazionali


20 gennaio 2022, ore 11:00

Secondo alcuni studi, la portata della terribile eruzione che ha sconvolto l'arcipelago del Pacifico è molto più devastante dell'ordigno nucleare sganciato su Hiroshima dagli Usa durante la seconda Guerra Mondiale

Arrivati primi aiuti internazionali

Dopo 5 giorni di isolamento a seguito dell'eruzione del vulcano Hunga Tonga-Hunga Ha'apai e del successivo tsunami nel Pacifico meridionale, i primi aerei militari australiani e neozelandesi sono atterrati nell'aeroporto principale dell'arcipelago di Tonga, la cui pista è stata ripulita nelle scorse ore dalla cenere che la ricopriva. Gli aerei hanno trasportato aiuti per fronteggiare l'emergenza umanitaria e apparecchi di comunicazione al posto di quelli danneggiati. Lo riferiscono le autorità locali.

Cataclisma 500 volte più violento della bomba atomica

L'eruzione del vulcano sottomarino Hunga Tonga-Hunga Ha'apai che ha devastato l'arcipelago di Tonga è stata "500 volte piu' potente della bomba atomica sganciata su Hiroshima", pari a circa "10 megaton - 10 milioni di tonnellate - di equivalente in tritolo". E' la stima di James Garvin, scienziato capo presso il Goddard Space Flight Center della Nasa, che spiega che si è trattato della maggiore eruzione degli ultimi decenni, registrata fino in Alaska, a 9.000 chilometri di distanza. L'enorme fungo di fumo che si è alzato dalla bocca del vulcano ha raggiunto i 30 chilometri di altezza riversando sulle 170 isole dell'arcipelago gas, piogge acide e cenere che ha ricoperto praticamente tutto. Il governo di Tonga ha definito il disastro "senza precedenti", affermando che onde alte fino a 15 metri hanno distrutto tutte le case su alcune isole. Le immagini satellitari mostrano una grande distesa d'acqua dove prima emergeva una parte del vulcano. Ieri finalmente è stata sgombrata la pista principale dell'aeroporto internazionale, sepolta da 5-10 centimetri di cenere.

Popolazione a rischio carestia e potrebbe arrivare anche il Covid

La situazione resta drammatica con le forniture di acqua potabile gravemente compromesse e le riserve alimentari che rischiano di non essere sufficienti. La totalità della popolazione, oltre 100 mila persone, è in uno stato di necessità. "Le riserve d'acqua delle isole Tonga sono state gravemente contaminate dalla cenere e dall'acqua salata", ha avvertito Katie Greenwood, della Federazione internazionale della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, aggiungendo che esiste "un rischio elevato di malattie come il colera e la diarrea". Ma c'è un'altra insidia che rischia di aggravare la situazione. Con gli aiuti dall'estero e il personale umanitario potrebbe arrivare anche il Covid nell'arcipelago che finora non ha registrato nessun caso di contagio. E ha superato i 300 mila dollari la campagna di raccolta fondi organizzata dal portabandiera olimpico di Tonga, Pita Taufatofua, subito dopo lo tsunami.

Black out comunicazioni durerà un mese

Intanto Tonga resta isolato. Ci vorrà almeno un mese per riparare il cavo di comunicazione sottomarino che garantisce il collegamento a Internet, ha comunicato la società americana di cablaggio SubCom. Il bilancio provvisorio è di tre morti e alcuni feriti, ma per avere dati precisi bisognerà attendere che le comunicazioni siano ripristinate. E a Tonga ha rivolto il suo pensiero anche il Papa. "Sono spiritualmente vicino a tutte le persone provate, implorando a Dio sollievo nella loro sofferenza", ha detto ieri  al termine dell'udienza generale


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