Trentuno anni fa la strage di Capaci. Mattarella: "La mafia è un cancro ma non è invincibile"

Trentuno anni fa la strage di Capaci. Mattarella: "La mafia è un cancro ma non è invincibile"

Trentuno anni fa la strage di Capaci. Mattarella: "La mafia è un cancro ma non è invincibile"   Photo Credit: agenziafotogramma.it


23 maggio 2023, ore 14:00

Le prime commemorazioni questa mattina a Palermo. La Premier Meloni cita il dolore indelebile e l'impegno delle istituzioni. Per il Ministro Piantedosi la mafia si è evoluta

Sull’autostrada A29 sono quasi le 18 quando all’altezza di Capaci vengono fatti esplodere cinquecento chili di tritolo. Così la mafia uccide il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta che viaggiavano con loro, Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Ventitrè i feriti. Trentuno anni fa. 

CERIMONIA A PALERMO

A Palermo il ricordo con una cerimonia fuori e dentro l'aula bunker del carcere dell'Ucciardone, dove prese vita il maxiprocesso che mise alla sbarra Cosa Nostra con 475 imputati. Presenti centinaia di ragazzi, ottanta baby Sindaci con fascia tricolore provenienti da tutta Italia e delegazioni delle Forze dell'Ordine e dei Vigili del Fuoco. "Trentuno anni fa ero una quindicenne, sconvolta dall'efferatezza di quella stagione di stragi mafiose. Scelsi di impegnarmi in politica perché lo vidi come lo strumento più utile per fare qualcosa" si è letto nel messaggio inviato dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. "L'ultimo arresto, quello di Matteo Messina Denaro, è la testimonianza dell'impegno instancabile di tanti uomini e donne delle Istituzioni" ha scritto ancora la Premier, citando il "dolore di quegli omicidi" che resta indelebile. Una corona d’alloro è stata deposta alla stele di Capaci dal Ministro dell'Interno Matteo Piantedosi. "Adesso la battaglia prosegue perché la mafia si è evoluta" ha detto il Ministro "è cambiato il suo modo di agire". 

MATTARELLA, UN CANCRO DESTINATO A FINIRE

"Magistrati come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino hanno demolito la presunzione mafiosa di un ordine parallelo, svelando ciò che la mafia è nella realtà: un cancro per la comunità civile, una organizzazione di criminali per nulla invincibile, priva di qualunque onore e dignità" così il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha ricordato come la strage di Capaci proseguì poche settimane dopo, in Via D'Amelio. "La mafia li ha uccisi ma è sorta una mobilitazione delle coscienze, che ha attivato un forte senso di cittadinanza" ha continuato il Capo dello Stato. "L'azione di contrasto alle mafie va continuata con impegno e sempre maggiore determinazione. Un insegnamento di Giovanni Falcone resta sempre con noi - ha concluso Mattarella - la mafia può essere battuta ed è destinata a finire".


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