Trofei e cimeli nella casa del rock cercano spazio nel piacentino, un tesoro di 45 mila pezzi che ha fatto la storia della musica

Trofei e cimeli nella casa del rock cercano spazio nel piacentino, un tesoro di 45 mila pezzi che ha fatto la storia della musica

Trofei e cimeli nella casa del rock cercano spazio nel piacentino, un tesoro di 45 mila pezzi che ha fatto la storia della musica


04 aprile 2022, ore 08:00

45 mila cimeli del rock cercano una casa nel piacentino. Si tratta di oggetti appartenuti alle più importanti rockstar. L’appello di un collezionista, Mariano Freschi

Cimeli appartenuti ai più grandi artisti della storia della musica rock cercano casa nel piacentino. È l’appello lanciato da Mariano Freschi, un collezionista che ha tra le mani vere e proprie rarità come il flipper Gottlieb del 1969 che Elton John ha tenuto in casa per anni, uno degli anelli di Jimi Hendrix, il basso di Sting, l'amplificatore di Jimmy Page o l' armonica suonata da Roger Daltrey in Quadrophenia. Ma non sono solo queste le rarità che questo collezionista ha nel suo magazzino e che vorrebbe esporre. Ci sono oggetti che hanno segnato la seconda metà del 1900. Ben 45 mila pezzi raccolti grazie a minuziose ricerche.


L’appello

Tutto questo è stato possibile grazie Mariano Freschi e alla sua associazione “Made in Rock” che adesso ha l’esigenza di trovare uno spazio dove esporre questo “campionario” che racconta un mondo, quello della musica rock, e che parte da un evento che è rimasto nella memoria collettiva, ovvero il Festival di Woodstock del 1969, fusione di note, cultura hippie e non violenza all' insegna del Peace & Love. Ecco l’appello a per trovare uno spazio di almeno mille metri quadrati in mostrare questi cimeli. L’idea di Freschi e della sua associazione, così come ha raccontato all’ANSA, non è quello di aprire un museo, ma l’idea è quella di “realizzare un vero centro studi italiano per far capire quanto e come il rock abbia influito sulla musica, sulla società e sulla moda. Un luogo vivo in cui presentare libri e dischi, ospitare musicisti che raccontino le loro esperienze. Gli oggetti sono un pretesto per parlare a tutti gli amanti, ventenni o settantenni, del progressive, di hard & heavy o di una delle innumerevoli anime che compongono la meravigliosa galassia del rock”.


Cosa si può vedere

67 anni da compiere, Freschi è stato un bassista nelle messe beat degli Anni Settanta e poi nei complessi di liscio. Nella sua collezione ha oggetti storici tra strumenti, amplificatori e pedaliere utilizzati sui più importanti palcoscenici internazionali. Memorabilia appartenuti alle stelle indimenticabili del rock, poi migliaia di fotografie, poster, tour book, picture disc, libri e riviste che vanno dal 1966 agli anni '90. Pubblicazioni come Rolling Stones, Melody Maker ecc. Poi ci sono oggetti appartenuti ai grandi della musica rock come il cappello di Tom Petty, la chitarra di Steve Vai, l' amplificatore di Keith Richard, la batteria dei King Crimsom, l'impianto utilizzato dai Free di Paul Rodgers al Festival dell'Isola di Wight del 1970. Non si contano le chitarre, i bassi, le magliette, i dischi, tutti rigorosamente firmati dalle stelle del rock, tra cui la Pearl che il batterista fondatore dei Colosseum Jon Hiseman ha suonato per 30 anni nel suo studio prima di vendergliela nel 2014. Il grosso del materiale: muri di amplificatori Marshall e degli impianti comprati alle aste inglesi e americane o dai proprietari, è custodito in due depositi e aspetta di essere esposto. Mariano Freschi conosce bene Ian Paice, il batterista dei Deep Purple che, racconta “è stato qui da me molte volte” e ha raccontato un aneddoto. Paice gli ha confidato che “Se dopo cinquanta anni ancora ci pagano fior di quattrini per suonare 'Smoke on the water' un motivo ci sara''.


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