Trovata una quarta valigia con resti umani vicino al carcere fiorentino di Sollicciano, si segue una pista legata alla droga

Trovata una quarta valigia con resti umani vicino al carcere fiorentino di Sollicciano, si segue una pista legata alla droga

Trovata una quarta valigia con resti umani vicino al carcere fiorentino di Sollicciano, si segue una pista legata alla droga


16 dicembre 2020, ore 19:00 , agg. alle 09:58

I resti sarebbero di due albanesi, marito e moglie, massacrati, forse, come segnale per il figlio, detenuto e poi evaso dai domiciliari, coinvolto in un giro di stupefacenti

Una quarta valigia è stata scoperta nel terreno tra il carcere fiorentino di Sollicciano e la superstrada Firenze-Pisa-Livorno, dove, nei giorni scorsi, erano state rinvenute le altre, sempre con all'interno resti umani, barbaramente mutilati. L'esame del Dna darà certezza sulla loro identità, ma, secondo i primi rilievi, si tratterebbe dei cadaveri sezionati di due albanesi, marito e moglie, arrivati in Italia per vedere i figli, uno dei quali era detenuto proprio nel penitenziario di Sollicciano. Nella valigia trovata oggi non è ancora chiaro se ci siano altre parti dei loro corpi oppure i resti del figlio evaso e poi scomparso.


I resti forse di due coniugi albanesi

Secondo i primi esami del medico legale i resti rinvenuti umani nelle tre valigie sarebbero di Shpetim e Teuta Pasho, albanesi, marito e moglie, di 54 e 52 anni, scomparsi in Italia nel 2015. Un tatuaggio farebbe risalire alla loro identità. I due erano venuti nel nostro Paese per vedere i figli, uno dei quali era detenuto proprio nel penitenziario toscano e, successivamente, ai domiciliari da cui era evaso nel 2016. Di lui, tutt'ora, non si hanno notizie. 


I corpi straziati e mutilati dopo la morte

Per gli inquirenti la coppia albanese sarebbe stata barbaramente presa a botte e poi strangolata. Successivamente i cadaveri sarebbero stati sezionati da mani esperte e posti all'interno di più valigie. Le indagini vorrebbero il macabro duplice assassinio essere un segnale dato a qualcuno, forse proprio al figlio che era rinchiuso nel carcere di Sollicciano. Non a caso le valigie sono state lasciate proprio nei terreni vicini al penitenziario. Il movente sarebbe riconducibile a un giro di droga in cui l'uomo sarebbe stato coinvolto. 


Gli inquirenti, violenza inaudita sulla donna

Gli esami medico-legali hanno evidenziato che i due coliugi albanesi sono stati uccisi con una violenza inaudita, senza nessuna pietà e da persone esperte. L'autopsia sull'uomo, eseguita sabato scorso, ha stabilito che la morte dell'uomo è stata provocata dalle ferite causate da una coltellata alla gola. Per la donna, invece, l'esame sulle parti di cadavere trovate ha rivelato che sarebbe stata picchiata brutalmente. In particolare la vittima presenterebbe più colpi al volto e alla testa, la frattura dell'osso ioide, quello, per intenderci, vicino alla lingua, e la rottura di diverse costole. 

 

La figlia, mi auguro che non siano loro

La figlia della coppia, che abita a Castelfiorentino, in provincia di Firenze, e che da anni sta cercando i genitori, si aggrappa alla speranza che i resti non appartengono a suo padre e sua madre: "Ho parlato con i carabinieri e sto aspettando le risposte da loro per andare a fare il test del Dna, solo così potrò sapere se i cadaveri fatti a pezzi appartengano ai miei genitori. Non avrei bisogno di parlare con nessun giornale finché non escono le cose vere dalle forze dell'ordine presenti e chiediamo tranquillità perché non sappiamo nemmeno noi se i corpi ritrovati siano loro o meno".



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