Ultimo giorno di tregua tra Israele e Hamas, si lavora ad un prolungamento, attesa per la liberazione di altri ostaggi

Ultimo giorno di tregua tra Israele e Hamas, si lavora ad un prolungamento, attesa per la liberazione di altri ostaggi

Ultimo giorno di tregua tra Israele e Hamas, si lavora ad un prolungamento, attesa per la liberazione di altri ostaggi   Photo Credit: foto agenzia fotogramma.it


27 novembre 2023, ore 14:59 , agg. alle 15:23

Intoppi sulle liste degli ostaggi da liberare, la diplomazia è al lavoro, intanto a ore scadrà la tregua prima della ripresa dei bombardamenti sulla Striscia, anche se si lavora ad una sua estensione

Continuano i negoziati tra Hamas e Israele, ma le parti procedono con difficoltà a causa dei nomi da inserire nella lista. L'ufficio di Benyamin Netanyahu ha annunciato che "sono ancora in corso i negoziati sull'elenco dei rapiti che verranno rilasciati oggi" da Hamas come quarto scambio. Rispondendo all’angoscia delle famiglie dei rapiti, il premier israeliano ha detto che: "Siamo consapevoli dello stress a cui sono sottoposte le famiglie e quando sarà possibile aggiungeremo informazioni. Vogliamo evitare di diffondere voci e informazioni non attendibili". Il nodo sembra essere quello degli ostaggi da liberare. Israele avrebbe offerto ad Hamas un'opzione per estendere lo stop ai bombardamenti e ricevere altri 50 ostaggi oltre a quelli che saranno liberati stanotte. Sono ancora 184 gli ostaggi israeliani detenuti a Gaza. Fonti della difesa egiziana, invece affermano che i negoziatori sono vicini ad un accordo sull'estensione della tregua a Gaza di due giorni.


La tregua

Ieri, domenica 26 novembre prima Hamas, poi anche Benyamin Netanyahu, dopo aver avuto un colloquio con il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, aveva aperto alla possibilità di una estensione della tregua tra i due e i quattro giorni, salvo poi, ha detto Netanyahu, “riprendere la guerra”. Oggi, i negoziatori egiziani, del Qatar e degli Stati Uniti hanno approfondito l’argomento e si dicono vicini a un accordo per estendere la tregua che scade oggi a Gaza, anche se trattative sono ancora in corso per fissare una nuova durata e soprattutto quali prigionieri saranno rilasciati. In un primo tempo Hamas chiedeva quattro giorni di stop ai combattimenti, mentre lo Stato ebraico era propenso a proroghe giornaliere.


Gli ostaggi

Estensione della tregua e ostaggi si intrecciano. E tra le controversie che ritardano la liberazione degli ostaggi c’è la separazione delle famiglie. Israele accusa Hamas di liberare sono una parte dei componenti delle famiglie in ostaggio, volando gli accordi presi. Una fonte israeliana citata dalla Cnn ha affermato che uno dei problemi sulla lista degli ostaggi da liberare oggi è che non include madri. Intanto è in condizioni critiche in ospedale Elma Avraham, uno degli ostaggi rilasciati. La figlia, in una conferenza stampa ha accusato i rapitori di aver trascurato dal punto di vista medico le condizioni della madre. Si apprende anche che uno degli ostaggi sequestrati da Hamas il 7 ottobre in Israele e poi rilasciati ieri ha raccontato di essere riuscito a sfuggire ai suoi carcerieri mentre era in mano ai rapitori, per poi essere nuovamente catturato.


La diplomazia

La tregua fra Israele e Hamas "è un primo passo importante" e "deve essere prolungata" per "renderla sostenibile e duratura mentre si lavora per una soluzione politica". È quanto ha dichiarato l'Alto rappresentante dell'Unione europea, Josep Borrell, aprendo la riunione dell'Unione per il Mediterraneo a Barcellona, sottolineando inoltre che è ora di aumentare gli aiuti a Gaza, chiedendo a Israele di fermare le bombe e di evitare la colonizzazione della Striscia di Gaza. Il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier durante la sua visita al Kibbutz Be'eri insieme al presidente israeliano Isaac Herzog ha detto che il parlamento tedesco intende contribuire con sette milioni di euro alla ricostruzione della galleria Be'eri andata completamente distrutta durante l'attacco di Hamas al 7 ottobre. Infine, nelle scorse ore Il primo ministro Benjamin Netanyahu e il il miliardario Elon Musk hanno visitato il kibbutz Kfar Azza, che ha subito pesanti perdite nell'attacco mortale di Hamas del 7 ottobre.


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