Un algoritmo potrebbe prevedere i picchi di coronavirus

Un algoritmo potrebbe prevedere i picchi di coronavirus

Un algoritmo potrebbe prevedere i picchi di coronavirus


04 luglio 2020, ore 14:56

Una combinazione di ricerche internet, post social e dati sulla mobilità potrebbe prevedere l'esplosione di nuovi focolai

Un algoritmo che analizza e mette insieme dati come le ricerche su Google, la mobilità ricavata dagli smartphone e i post sui social è in grado di predire picchi nei casi di Covid-19 con anche tre settimane di anticipo.


La ricerca

Lo afferma uno studio pubblicato per ora su un sito di preprint dell'università di Harvard. Il modello sviluppato combina l'analisi delle ricerche su Google con quella dei post su Twitter, con le ricerche fatte dai medici sulla piattaforma specializzata UptoDate, con i dati anonimizzati degli spostamenti ricavati dagli smartphone e con le misure dei termometri 'smart' della Kinsa, che inviano i dati ad un server centrale. Ognuno di questi elementi viene 'pesato' per importanza e integrato nel modello matematico. Il sistema è stato testato sull'andamento dei casi negli Usa a marzo e aprile, ed è riuscito ad anticipare i picchi anche di tre settimane.

Il caso di New York

L'esplosione dei casi a New York, ad esempio, è stata anticipata da un aumento dei tweet sul Covid una settimana prima, e anche le misurazioni dei termometri e le ricerche su Google hanno avuto un picco. Nelle prossime settimane, ha previsto l'algoritmo, Nebraska e New Hampshire potrebbero vedere un aumento dei casi se non si prenderanno misure. "Penso che con il sistema si possa ottenere un preavviso di almeno una settimana - spiega al New York Times Mauricio Santillana, l'autore principale -. L'algoritmo si può affiancare alla sorveglianza tradizionale, aiutando a prendere le decisioni sulle misure".


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