Vaccini anti-covid 19, la Russia conta di farne validare uno il 10 agosto

Vaccini anti-covid 19, la Russia conta di farne validare uno il 10 agosto

Vaccini anti-covid 19, la Russia conta di farne validare uno il 10 agosto


29 luglio 2020, ore 19:16

Sono almeno altri sei i vaccini in sperimentazione, ma non sarebbero pronti prima di gennaio 2021

La pandemia non è finita. Lo dicono molte voci autorevoli, dagli esperti agli uomini delle istituzioni. Intanto, però, la corsa verso il vaccino diventa più frenetica. E' la Russia che annuncia un balzo deciso in avanti, funzionari di Putin hanno dichiarato di essere pronti per l'approvazione del vaccino per il 10 agosto, massimo per il 12. Si tratta di un preparato sviluppato in laboratorio dall'istituto Gamaleya di Mosca, e già testato in gran segreto su di una cerchia ristretta di alti funzionari e militari. La notizia è stata rilanciata dalla Cnn che aggiunge che non è stato diffuso alcun dato scientifico, nessuna statistica, ed è impossibile per ora testare in maniera indipendente la sicurezza, l’efficacia del farmaco. Naturalmente mancano anche i rilievi su eventuali effetti collaterali. Per i russi è però un momento “Sputnik”. Gli piace ricordare, infatti, la corsa verso lo spazio, vinta dai loro tecnici, che anticiparono gli Stati Uniti, per il lancio del primo satellite nello spazio, avvenuto nel 1957. E questa volta “battere” gli Stati Uniti, e anche Donald Trump che conta sul vaccino per recuperare terreno nella competizione elettorale per la Casa Bianca, sarebbe forse ancora più bello e importante.

Gli Stati Uniti proiettati al 2021, come il progetto Irmb -Oxford

Sono sei almeno i vaccini in corso di sperimentazione, ma ce ne sarebbero altri 15 in lavorazione,e non solo da colossi del settore. E chiaro che la produzione degli anticovid 19 è un affare colossale, e che alla popolazione mondiale la somministrazione sarà lenta e graduale, con evidenti disparità tra nazioni ricche e povere, al di là dei discorsi di solidarietà che si sentono in questo periodo.Anthony Fauci, l'immunologo che fa parte della task force formata dal presidente Trump per l'emergenza, di recente ha dichiarato che forse un vaccino sarà pronto a gennaio 2021, ma Trump lo aveva chiesto per ottobre. E sono buoni, comunque i risultati dal vaccino americano, sviluppato dall’azienda americana Moderna insieme con l' Istituto nazionale per le malattie infettive (Niaid) diretto da Fauci. Sperimentato nei macachi, in due fasi, ha determinato la produzione di anticorpi neutralizzanti, che hanno portato ad una rapida protezione delle vie respiratorie e impedito lo svilupparsi di lesioni polmonari. Più ottimista la Irmb di Pomezia, che con l'Università di Oxford si è messa subito a ricercare un vaccino. Per i dirigenti della azienda italiana sarà pronto è disponibile in farmacia nei primi giorni di gennaio


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