Verso il Codice dello Spettacolo, il Ministero della Cultura incontra il mondo della Musica

Verso il Codice dello Spettacolo, il Ministero della Cultura incontra il mondo della Musica

Verso il Codice dello Spettacolo, il Ministero della Cultura incontra il mondo della Musica


21 marzo 2024, ore 19:00
agg. 26 marzo 2024, ore 17:29

Annunciata una serata per il canto lirico patrimonio dell'Unesco, il 7 giugno all'Arena di Verona. E l'idea di creare un premio per gli artisti "in stile Grammy"

Continua il percorso del Codice dello Spettacolo messo a punto dal Ministero della Cultura. Dopo l’incontro con i rappresentanti del mondo della danza, oggi a far sentire la loro voce sono gli operatori della musica, per confrontarsi sul testo con proposte e istanze insieme al Ministro Gennaro Sangiuliano, al Sottosegretario Gianmarco Mazzi e al Direttore generale dello spettacolo Antonio Parente. Con loro, alcune delle personalità che hanno fatto - e continuano a scrivere – la storia della musica italiana, come Mogol e Mario Lavezzi, Riccardo Cocciante, Edoardo Bennato, Vittorio Grigolo. 

LA MUSICA NELLE PIAZZE, IL 7 GIUGNO L’OPERA

Molti i temi emersi, a partire dalla volontà di portare la musica tra la gente, nelle piazze, nei siti culturali, con un occhio particolare al pubblico più giovane, aprendo a tutti i generi, anche all’Opera, sempre più nazionalpopolare. Un obiettivo che si concretizzerà il prossimo 7 giugno all’Arena di Verona. “Festeggeremo l'iscrizione dell'arte del Canto lirico a patrimonio dell'Unesco” ha annunciato il Sottosegretario Mazzi, spiegando che a dirigere un’orchestra di 154 musicisti e 300 coristi provenienti dalle Fondazioni liriche italiane sarà il Maestro Riccardo Muti. Un evento che punta a diventare un appuntamento fisso. Nel 2025 potrebbe arrivare al Circo Massimo a Roma, sede del Giubileo, per poi approdare, anno dopo anno, nelle grandi piazze d’Italia.

I “GRAMMY” ITALIANI

Tema sentito anche quello del riconoscimento, sempre più istituzionalizzato, del ruolo di chi lavora con la musica. Ecco perché in cantiere – spiega Mazzi – c’è anche un premio “in stile Grammy, che abbia un’oggettività quasi sacra”, con votazioni degli addetti ai lavori che potrebbero essere online, con piattaforma riservata, e performance in stile Eurovision. 

"SUL DIRITTO D'AUTORE LE REGOLE VALGANO PER TUTTI"

Il Sottosegretario ha poi voluto commentare la sentenza della Corte di Giustizia europea che ritiene la normativa italiana incompatibile con il diritto dell'Unione. "Lavoreremo per stabilire norme che introducano regoli uguali per tutti. Un tale intervento, oltre a essere pienamente coerente con la sentenza della Corte UE, è necessario per continuare ad assicurare lo sviluppo del mercato nell'interesse dell'industria creativa e della protezione del diritto d'autore. Il nostro obiettivo primario continua, infatti, a essere la tutela della creatività italiana, assicurandoci che tutti quelli che ne fanno parte, dai compositori, agli autori, agli editori, ricevano il sostegno e la protezione che meritano" ha detto Mazzi, aggiungendo che "Le regole severe che già tutelano questo mercato dovranno valere per tutti". 

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