Vertice virtuale tra i leader di Usa e Cina: Joe Biden e Xi Jinping a colloquio tra sorrisi e prove di dialogo

Vertice virtuale tra i leader di Usa e Cina: Joe Biden e Xi Jinping a colloquio tra sorrisi e prove di dialogo

Vertice virtuale tra i leader di Usa e Cina: Joe Biden e Xi Jinping a colloquio tra sorrisi e prove di dialogo


16 novembre 2021, ore 08:19

Il presidente cinese ha salutato con la mano il suo omologo statunitense; "evitiamo un conflitto tra Usa e Cina", ha chiesto Joe Biden, "summit schietto, costruttivo e produttivo", ha commentato Xi che però resta fermo su Taiwan

Toni cordiali

Tutto comincia con un saluto con la mano, fuori protocollo, inatteso e che sicuramente fa ben sperare. E' quello del presidente cinese Xi Jinping che ha salutato l'omologo americano Joe Biden come "un vecchio amico" nelle osservazioni di apertura del summit virtuale, dicendosi "molto felice" di rivederlo e di ritenere fondamentale per la Cina e gli Stati Uniti lavorare insieme per affrontare le sfide comuni. Il video delle battute iniziali dell'incontro filmate dal network statale Cctv e' diventato virare sui social media in mandarino, soprattutto per il gesto di Xi che, sollevando il braccio destro, ha rotto il protocollo e salutato Biden una prima volta con la mano. I due si sono incontrati diverse volte in passato, ricordano da giorni i media ufficiali di Pechino, anche quando entrambi erano vicepresidenti.

Due navi giganti, tenere  fermo il timone, dice Xi

"Summit schietto, costruttivo e produttivo", il commento a caldo dopo le tre ore di summit in video-conferenza espresso dalla delegazione cinese: su Twitter la portavoce del ministero degli Esteri cinese Hua Chunying ha dichiarato che il colloquio "ha aiutato ad aumentare la comprensione reciproca". Entrambi hanno concordato sulla opportunità di "rispettarsi l'un l'altro, coesistere in pace, mantenere il dialogo e gestire adeguatamente le differenze". "Siamo come due navi giganti nell'Oceano:  è importante per le due parti mantenere la mano ferma sul timone, in modo che possano rompere le onde e avanzare insieme, senza perdere la rotta o velocità, ancor meno scontrandosi tra di loro", ha detto il presidente cinese. E che non sia proprio il caso che le due potenze mondiali, contrapposte nella geografia e nel peso economico e politico che vantano sugli equilibri internazionali, si facciano la guerra, lo ha sottolineato anche il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden:  Stati Uniti e Cina devono fissare dei "paletti di buonsenso per assicurare che la competizione non si trasformi in conflitto e per tenere le linee di comunicazione aperte", ha detto Biden; secondo la Casa Bianca, "i due leader hanno discusso la natura complessa delle relazioni tra i due Paesi e l'importanza di gestire la competizione in modo responsabile" 

I nodi restano

Tra i tanti temi affrontati, quello della lotta ai cambiamenti climatici, che appare particolarmente sensibile dopo la fine non proprio come ci si aspettava della Cop 26 di Gasglow:  "Possiamo svolgere un ruolo importante", ha detto Biden.  Altro nodo quello della situazione nello Stretto di Taiwan. Qui Xi Jinping non vuole ingerenze:  "Usare Taiwan per controllare la Cina", ha riferito il presidente cinese, "è molto pericoloso: è giocare col fuoco e ci si brucia. Siamo pazienti sulla riunificazione - ha aggiunto Xi nel resoconto dell'agenzia Xinhua -, ma se le forze separatiste dovessero sfondare la linea rossa, dovremo adottare misure decisive".


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