Napoli, dopo il caos in città arrestate 8 persone. Prefetto Palomba: "La violenza va combattuta con tutti i mezzi"
16 marzo 2023, ore 13:44
Continua l'identificazione dei tifosi dell'Eintracht di Francoforte, dopo i disordini di ieri a Napoli. Sono 470 gli ultrà tedeschi che dagli alberghi sono stati condotti negli uffici di Polizia. Per ora sono 8 gli arrestati: 3 tedeschi e 5 napoletani.
Ore difficili quelle che hanno preceduto il match tra Napoli e Eintracht. Dopo il divieto della trasferta da parte del Prefetto di Napoli, oltre 400 tifosi tedeschi si sono presentati comunque in città, prima sfilando per le strade del centro poi sfidando le forze dell'ordine mettendo a ferro e fuoco il capoluogo campano.
SALE IL BILANCIO DEGLI ARRESTI
Sei i feriti, tutti appartenenti alle forze dell’ordine. Cresce invece il bilancio degli arresti, che sale ad otto: tre tedeschi e cinque napoletani. Le forze dell'ordine sono riuscite nell'intento di non fare entrare in contatto le due tifoserie e dopo il match, durante la notte, hanno condotto 470 ultrà dell'Eintracht Francoforte negli uffici di Polizia per le procedure di identificazione: 120 sono stati già espatriati. 350, invece, sono ancora in questura a Salerno per essere identificati.
COMITATO PER L'ORDINE E LA SICUREZZA
Questa mattina in Prefettura riunione del comitato per l'ordine e la sicurezza con il prefetto di Napoli Claudio Palomba, il sindaco Gaetano Manfredi e il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis. L'obiettivo era fare chiarezza sugli scontri avvenuti ieri nel centro cittadino.
Prefetto Palomba: "Evitato il contatto tra le due tifoserie"
Ad aprire l'incontro è stato il Prefetto Palomba che ha elogiato il lavoro delle forze dell'ordine e poi risposto alla possibilità disattesa di derogare il divieto alla trasferta: "Ringrazio le forze dell'ordine, perché il primo dato è che abbiamo contusi solo tra le forze dell'ordine, che hanno evitato qualsiasi tipo di impatto tra le due tifoserie. Credo sia prioritario riconoscere agli operatori delle forze di polizia una professionalità e un equilibrio che è stato mantenuto nel corso della due giorni. Non dico che non ci siano stati incidenti - ha aggiunto Palomba - ma dico e riaffermo con forza che si è evitato, grazie alle forze dell'ordine, qualsiasi momento di contatto tra le due tifoserie".
De Laurentiis: "Meloni faccia legge come in Inghilterra"
Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis è intervenuto al vertice sulla sicurezza, invocando maggiore interesse da parte delle istituzioni al calcio. Il patron della squadra partenopea ha menzionato la Premier Giorgia Meloni così come la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. Alla leader italiana ha chiesto leggi sul modello inglese: "se qui non viene regolamentata la frequentazione dello stadio non esiste la possibilità neanche di migliorarli”. Alla von der Leyen, invece, ha chiesto maggiore attenzione al fenomeno. Poi Aurelio De Laurentiis ha parlato del tifo e dei valori che dovrebbe trasmettere: "Il tifo deve essere assolutamente sano perché allo stadio ci vanno famiglie, bambini, adolescenti ai quali non bisogna assolutamente far fare un giro di cocaina, fumare marijuana, né far vedere un'arma o dire che in fondo 'il Napoli siamo noi', perché questo è il leitmotiv di 300-400 persone. Queste persone probabilmente ieri erano fuori dal Maradona, vivendo come cani sciolti dietro alle forze dell'ordine con la scusa di fronteggiarsi con i tedeschi".
LA RISPOSTA DELL'EINTRACHT: CAOS E IMPROVVISAZIONE AL POSTO DELL'ORGANIZZAZIONE PREPARATA
Philipp Reschke, membro del consiglio di amministrazione dell'Eintracht Francoforte e responsabile dei rapporti con i tifosi e dell'organizzazione delle trasferte del club, ha diramato un comunicato riguardo ai fatti di Napoli: "La polizia ha confermato che l'attacco in città è arrivato dai tifosi del Napoli, ma questo non giustifica la violenza scoppiata in seguito da entrambe le parti.
I divieti non portano a nulla, privano i tifosi di una partita del genere e non evitano che certe persone arrivino comunque a incontrarsi. Caos e improvvisazione hanno sostituito l'organizzazione che avevamo preparato".