25 aprile, il monito del Presidente Mattarella: “Non dimenticare chi ha lottato per la difesa della libertà”

25 aprile, il monito del Presidente Mattarella: “Non dimenticare chi ha lottato per la difesa della libertà”

25 aprile, il monito del Presidente Mattarella: “Non dimenticare chi ha lottato per la difesa della libertà”


Intanto non si ferma la polemica sulla nomina da parte di Borrell, ministro degli Esteri dell’Ue, di Luigi Di Maio come inviato europeo per il Golfo Persico, la Lega chiede a Bruxelles di ripensarci, ma l’opposizione difende l’ex titolare della Farnesina

“Tenere viva la memoria, non dimenticare chi ha lottato per la difesa della libertà”: così il Presidente Sergio Mattarella alla viglia di un 25 aprile quanto mai contrassegnato dalle polemiche. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani dice "basta esami del sangue a Giorgia Meloni", e dice basta ‘ai tanti che hanno voglia di strumentalizzare la ricorrenza’, dal Partito Democratico Luciano Violante sostiene che l’attuale premier è estranea al fascismo, ma la invita ad allontanare gli estremisti". Mentre a destra è gelo sull’ex presidente della Camera Gianfranco Fini dopo l’invito a Fratelli d’Italia a riconoscersi chiaramente nell’antifascismo, come fece a suo tempo Alleanza Nazionale, il ministro Francesco Lollobrigida dichiara che “non è più il suo periodo”. E domani Mattarella, dopo aver reso omaggio al monumento del Milite Ignoto all'Altare della Patria, si recherà in Piemonte, accompagnato dai ministri Crosetto e Casellati. All'Altare della Patria ci sarà anche la Meloni, unico suo impegno dell'agenda di giornata.


Di Maio

Intanto non si ferma la polemica sulla nomina da parte di Borrell, ministro degli Esteri dell’Ue, di Luigi Di Maio come inviato europeo per il Golfo Persico, la Lega chiede a Bruxelles di ripensarci, ma l’opposizione difende l’ex ministro degli Esteri e qualifica il "centrodestra come pretestuoso e provinciale".


Il Terzo Polo

Nel frattempo il Terzo Polo una settimana fa era al 7,5% nei sondaggi Quorum YouTrend, ma adesso dopo la rottura tra Renzi e Calenda sul partito unico, Azione e Italia Viva sommati danno appena il 5,6, praticamente due punti percentuali in meno (per l'esattezza 3,5% Azione e 2,1% Italia Viva). E Carlo Calenda, durissimo nei giorni scorsi nei confronti dell'ex premier, a SkyTg24 a mente fredda abbassa un po' il tiro: "Non penso che Matteo Renzi sia un mostro, ma ci sono stati venti giorni di attacchi continui - riflette - Alla fine la situazione è degenerata. Io ho fatto un solo attacco personale a Renzi, e ho sbagliato". Non proprio una riapertura sul futuro anche se, spiega il presidente di Azione, "per ora i gruppi parlamentari restano uniti perché paradossalmente sul merito delle domande si lavora bene e continuiamo a farlo".


Calenda

Resta un fatto, aggiunge però Calenda, che "il tema oggi è costruire quell'area e lo faremo in modo collettivo, con Richetti, Carfagna, con gli amministratori locali, con Gelmini, con tutti quelli che collaborano con la massima apertura". E anche con esponenti di Italia Viva come Bonetti, Marattin, Rosato, "ma sugli argomenti, perché sul progetto politico non lo hanno voluto fare e io non ho la forza di obbligarli. Abbiamo già dato, ricominciare da capo non si può". Secondo il sondaggio, intanto, i voti persi dal Terzo Polo sarebbero stati raccolti dal centrodestra, che nel complesso aumenta di 1,5 punti percentuali rispetto all'ultima rilevazione: crescono tutti i partiti, da Fdi a Noi Moderati passando per la Lega, tranne Forza Italia che rimane stabile. L'altro mezzo punto perso da Azione e Italia Viva "finisce" invece dalle parti del Partito democratico, che guadagna uno 0,4%. 


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