Aids, 1,7 milioni di nuovi casi, eradicazione lontana

Aids, 1,7 milioni di nuovi casi, eradicazione lontana

Aids, 1,7 milioni di nuovi casi, eradicazione lontana


17 luglio 2019, ore 10:00

E' quanto emrge dal rapporto Unaids, secondo cui ci sono stati 770mila morti nel 2018, solo 30mila in meno rispetto al 2017

I progressi nella lotta all'Aids stanno rallentando, e di questo passo la sconfitta della malattia, teoricamente possibile entro il 2030, rischia di diventare una chimera. A sottolineare il momento molto delicato è il rapporto di Unaids, secondo cui nel 2018 ci sono stati 1,7 milioni di nuovi casi e 770mila morti, appena 30mila in meno rispetto all'anno precedente, quando le nazioni del'Onu si erano impegnate ad arrivare a 500mila entro il 2020. Secondo il rapporto presentato oggi a Eshowe, in Sudafrica, 37,4 milioni di persone vivono con l'Hiv in tutto il mondo, una cifra in ascesa grazie alla diffusione sempre maggiore delle terapie. A livello regionale la maggior parte delle nuove infezioni sono in Africa orientale e meridionale, 800mila, ma anche il vecchio continente contribuisce, con 150mila in Europa orientale e Medio Oriente e 68mila in Europa Occidentale e Usa. "Abbiamo un urgente bisogno di aumentare la leadership politica per mettere fine all'epidemia - sottolinea Gunilla Carlsson, direttore esecutivo di Unaids -. Bisogna investire adeguatamente e in modo intelligente, guardando anche ai paesi che stanno ottenendo i maggiori successi in questo campo. Sconfiggere l'Aids è possibile se ci concentriamo sulle persone, non sulla malattia, creando road map per i pazienti e le aree rimaste indietro, e adottando un approccio basato sui diritti umani per raggiungere le persone piu' colpite". Uno dei problemi principali, sottolinea il documento, è la carenza di fondi. Per la prima volta nella storia recente le somme messe a disposizione dai paesi per la lotta all'Hiv sono diminuite, di quasi un miliardo, e nel 2018 il totale si è fermato a 19 miliardi di dollari contro i 26,2 necessari.