Allarme del Garante della Privacy sullo strapotere delle piattaforme digitali e la pedopornografia in rete

Allarme del Garante della Privacy sullo strapotere delle piattaforme digitali e  la pedopornografia in rete

Allarme del Garante della Privacy sullo strapotere delle piattaforme digitali e la pedopornografia in rete


02 luglio 2021, ore 14:55 , agg. alle 15:08

Pasquale Stanzione, nella relazione annuale al Parlamento, ha anche invitato i giornalisti a evitare gogne mediatiche

Sotto la lente i risvolti della pandemia sulla privacy, la scalata dei social e il sensazionalismo mediatico. Il digitale è al servizio dell'uomo, ma ciò ha un prezzo: l'accentramento progressivo, in capo alle piattaforme di un potere persino decisionale. E' l'allarme lanciato dal Garante della Privacy, Pasquale Stanzione, nella relazione annuale al Parlamento. Emersi, inoltre, dati preoccupanti su fenomeni che riguardano i minori. 


Cyberbullismo e pedopornografia in rete, impennata di casi 

Nel 2020 si è registrato un incremento di circa il 132%, rispetto al 2019, dei casi trattati dal Centro nazionale per il contrasto della pedopornografia, e un aumento del 77% dei casi di vittimizzazione dei minori per grooming, cyberbullismo, furto d'identità digitale e sextorsion, una forma di attacco spam ampiamente diffusa che accusa il destinatario di aver visitato un sito web pornografico. 


Stanzione, minori vulnerabili

Sono dati allarmanti, che non possono non esigere un'assunzione di responsabilità collettiva rispetto a soggetti, quali i minori, le cui vulnerabilità possono renderli le vittime elettive delle distorsioni del web". Così il presidente dell'Autorita' per la Privacy,


Stanzione: il potere delle piattaforme

"La pandemia ha dimostrato l'indispensabilità dei servizi da loro forniti ma, al contempo, anche l'esigenza di una strategia difensiva rispetto al loro pervasivo pedinamento digitale, alla supremazia contrattuale, alla stessa egemonia sovrastrutturale, dunque culturale e informativa, realizzata con pubblicità mirata e microtargeting". Queste le parole pronunciate dal Garante per la protezione dei dati personali.


Stanzione: non scivolare nella gogna mediatica

"Rispetto alla dignità delle persone soggette a misure coercitive riscontrate  diverse violazioni da parte dei media. Mai come in relazione a questi aspetti il giornalismo deve assolvere al suo alto dovere di informazione nel rispetto del canone di essenzialità, senza cedere alla tentazione della spettacolarizzazione e del sensazionalismo che rischia di far degenerare la pietra angolare delle democrazie in gogna mediatica". Questo un passo centrale dell'intervento del Garante. 


Stanzione, protezione dei dati e Costituzione

"La protezione dei dati può rappresentare un prezioso strumento di difesa della persona da vecchie e nuove discriminazioni e di riequilibrio dei rapporti sociali, nella direzione dell'eguaglianza e della pari dignità sociale indicate dalla nostra Costituzione", ha sottolineato il presidente dell'Autorita' per la Privacy.



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