Censis, la tecnologia digitale ha migliorato la qualità della vita a sette italiani su dieci

Censis, la tecnologia digitale ha migliorato la qualità della vita a sette italiani su dieci

Censis, la tecnologia digitale ha migliorato la qualità della vita a sette italiani su dieci


19 ottobre 2021, ore 20:00 , agg. alle 20:49

Pubblicato il rapporto "La Digital life degli italiani"; 7 su 10 ritengono che la qualità della vita sia migliorata anche grazie alle comodità offerte dalla tecnologia; ma in molte zone d'Italia la qualità della connessione è ancora troppo bassa

La tecnologia, ormai, fa parte della nostra vita. Nel bene, perché possiamo comodamente usufruire di tanti servizi e di tante comodità; e nel male, perché ormai sono molti ad essere schiavi del telefono o di altri device. Il Censis ha pubblicato il rapporto “La Digital life degli italiani”, dal quale emerge che per la maggior parte dei nostri connazionali la digitalizzazione migliora la qualità della vita. Ma ci sono ancora molti italiani che non possono usufruire di una buona connessione. E la crisi post Covid tendenzialmente non ha fermato la spesa per smartphone e pc.

INTERNET SEMPLIFICA LA VITA

 Il 70,4% degli italiani ritiene che la digitalizzazione abbia migliorato la loro qualità della vita, perché semplifica tante attività quotidiane. Nell’Italia post-pandemia, per il 74,4% degli utenti è ormai abituale l’uso combinato di una pluralità di device (smartphone, pc, laptop, tablet, smart tv, console di gioco). Il luogo dal quale ci si connette non ha più importanza: il 71,7% degli utenti svolge ovunque le proprie attività digitali (e il dato sale al 93% tra i giovani). E anche gli orari sono relativi: il 25,5% naviga spesso di notte (il dato sale al 40% tra i giovani). È quanto emerge dalla ricerca «La digital life degli italiani» realizzata dal Censis in collaborazione con Lenovo. Nove utenti su dieci (il 90,3%) dichiarano di possedere device in linea con le proprie esigenze. Anche i luoghi domestici sono in gran parte attrezzati per il pieno ingresso nella digital life: il 73% degli utenti vive in famiglie in cui ogni membro si connette con un proprio dispositivo, il 71,1% ha una connessione casalinga ben funzionante, il 67,9% risiede in abitazioni in cui ciascuno ha uno spazio in cui svolgere le proprie attività digitali.

MEGLIO O PEGGIO PER LA COPPIA?

La modifica delle abitudini digitali impatta anche sulla vita di coppia. In meglio o in peggio? Su questo argomento gli italiani sembrano divisi, anche se prevalgono gli “ottimisti”. Il 55% degli italiani è convinto che la vita di coppia abbia tratto beneficio dalle opportunità offerte dai dispositivi digitali. Ma anche nel rapporto a due si ridefiniscono nuovi equilibri in questa fase di transizione. Il 42,7% dimostra una grande fiducia nel partner, se condivide con la dolce metà le password del telefono cellulare, dell’e-mail e dei profili dei social network. Ma sono 14 milioni gli italiani che si lamentano per il tempo eccessivo che il compagno o la compagna passa al cellulare. Sono 7 milioni quelli che rivelano di essersi sentiti gelosi a causa delle interazioni social del proprio partner. Sono 6 milioni quelli che ne spiano le attività sui social. E 12 milioni confessano di visitare anche le bacheche degli ex.

CONNESSIONE NON OMOGENEA

Almeno una volta è capitato a tutti: essere lasciati a piedi da una connessione assente o di scarsa qualità. Basti pensare ai mille problemi avuti per seguire le partite di calcio in streaming. Secondo il Censis sono più di 13 milioni gli italiani che hanno problemi di connessione. Il problema è meno frequente nelle grandi città e più accentuato nei luoghi isolati, dove a soffrire sono soprattutto le connessioni domestiche, lente o malfunzionanti. Gli italiani però continuano a investire in tecnologia, anche dopo la crisi dovuta al Covid. Approfondisce la questione Massimo Valerii, direttore generale del Censis: “Durante la crisi economica, gli italiani hanno concentrato i loro acquisti sui beni di prima necessità. Ma i dati ci mostrano due settori che non hanno mai vissuto rallentamenti, quello degli smartphone e dei PC. Il motivo? Questi prodotti sono diventanti un investimento sul futuro. La sensazione è che gli italiani abbiano ben inteso la potenzialità di strumenti che sono andati oltre un unico ambito di utilizzo, integrati perfettamente nella vita individuale e lavorativa di ognuno". 

Sul rapporto è intervenuto anche Emanuele Baldi, Executive Director di Lenovo Italia: "La pandemia ha accelerato la trasformazione digitale di almeno 5 anni, portando permanentemente in primo piano nuovi comportamenti digitali sia nella sfera privata che di lavoro. Ecco perché dobbiamo concentrarci su tecnologie più intelligenti che si adattano meglio a questo futuro. Per Lenovo, tutto inizia con Pc più intelligenti, protetti, sempre connessi, sempre più facili da utilizzare e alla portata di tutti. Vogliamo perfezionare ulteriormente le tecnologie e le innovazioni per contribuire a una società digitale più connessa, sicura e inclusiva".



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