Con il Covid, a Natale, il settore turismo perderà 10 milioni di presenze e non meno di 8,5 miliardi di euro
Con il Covid, a Natale, il settore turismo perderà 10 milioni di presenze e non meno di 8,5 miliardi di euro
05 dicembre 2020, ore 14:43
agg. 07 dicembre 2020, ore 11:38
Per Confturismo Confcommercio le mancate vacanze di Natale faranno perdere al settore del turismo 10,3 milioni di visitatori e incassi per non meno di 8,5 miliardi di euro
L'emergenza Coronavirus rischia di mettere, letteralmente, in ginocchio il turismo in italia. Le mancate vacanze di Natale, con i trasferimenti bloccati tra le regioni fino a gennaio e le feste da passare nei comuni di residenza, provocheranno un calo di presenze nelle strutture ricettivo-alberghiere, tra fine dicembre e gennaio, valutabile in 10,3 milioni di vacanzieri, 3,9 stranieri e 6,4 Italiani, che, secondo i calcoli avrebbero speso non meno di 8,5 miliardi di euro. Lo rivela uno studio di Confcommercio e Confturismo. Nel nostro Paese la propensione a viaggiare è al minimo storico e, salvo sorprese degli ultimi giorni, dovremo rinviare le vacanze all'estate del 2021.
Meno voglia di vacanze
Già prima delle norme restrittive varate questa settimana, la seconda ondata di Coronavirus, per l'88% degli intervistati di Confturismo e Confcommercio ha rappresentato un freno a programmare le vacanze, con la conseguenza che 7 italiani su 10 hanno affermato, già a fine novembre, che non avrebbero fatto viaggi, certamente almeno fino alla fine di gennaio, ponendo termine alle aspettative di una seppure minima ripresa. Ora la situazione, se possibile, è peggiorata. Fanno ancora più temere, però, le valutazioni in prospettiva futura. Infatti salgono al 44%, dal 37% che erano nella rilevazione di ottobre, coloro che aspetteranno a partire dalla loro residenza, anche quando l'emergenza sarà finita, ma non solo. Si riduce di 6 punti percentuali, dal 45% al 39%, il numero di quelli che, invece, desiderano concedersi una vacanza non appena fuori dal rischio Covid.
Le località più ambite del dopo pandemia restano quelle di mare
Le località più ambite delle prossime vacanze, quelle del dopo Coronavirus, saranno soprattutto quelle di mare, per il 44% degli italiani, e solo il 30% ha pensato alla montagna. Sembra quindi che, vista l'impossibilità di spostarsi, il pensiero vada direttamente a luglio e agosto 2021. In calo le mete esotiche tipiche di questo periodo, come il Mar Rosso, i Caraibi o l'Oceano indiano. In rialzo quelle dell'Europa estiva, prime fra tutte Spagna e Grecia.
Il turismo in lockdown da 10 mesi
L'allarme è stato lanciato da Luca Patanè, presidente di Confturismo e Confcommercio: "Il nostro settore", ha affermato, "già prostrato dalla prima ondata di Covid adesso deve rispettare regole che non consentono, praticamente, alcuna forma di turismo, in sostanza siamo in lockdown da 10 mesi continuati". "Ci aspettiamo interventi celeri", ha aggiunto Patanè, "molti dei sostegni annunciati dal governo non sono ancora arrivati alle imprese. Serve un'iniziativa di più ampio respiro".