Con la pandemia aumentano gli spostamenti in bicicletta in Italia, realizzati 193 chilometri di nuove piste ciclabili

Con la pandemia aumentano gli spostamenti in bicicletta in Italia, realizzati 193 chilometri di nuove piste ciclabili

Con la pandemia aumentano gli spostamenti in bicicletta in Italia, realizzati 193 chilometri di nuove piste ciclabili


28 dicembre 2020, ore 19:27 , agg. alle 10:08

Lo scoppio della pandemia in Italia ha portato, soprattutto dopo il lockdown di marzo, ad un aumento degli spostamenti in bicicletta e alla costruzione di nuove piste ciclabili. 193 chilometri, secondo il dossier 'Covid Lanes' diffuso da Legambiente

Gli italiani hanno riscoperto la bicicletta come mezzo di spostamento soprattutto dopo il lockdown di marzo. Secondo, l’ultimo dossier di Legambiente ovvero, 'Covid Lanes' si scopre che in un anno sono aumentati del 27,5% gli italiani che per muoversi si servono della bicicletta. Questo grazie anche ai bonus del governo per incentivare l’acquisto delle due ruote.

Le nuove piste ciclabili nelle città italiane

Approfittando del lockdown, le città hanno costruito nuove piste ciclabili per togliere spazio alle auto, contribuendo così a migliorare la qualità dell’aria che respiriamo. Sono 193 i chilometri percorribili sulle piste ciclabili in Italia. A guidare la classifica delle nuove piste ciclabili realizzate è Milano. Nell’ultimo anno sono ben 35 i chilometri realizzati ad uso esclusivo di chi pedala. Segue Genova con 30. Torino ha finalizzato 15,5 nuovi chilometri di percorsi ciclabili, mentre Roma risulta prima tra le città europee per progetti di percorsi ciclabili annunciati, ben 150 km previsti dal Piano Straordinario.

Se è un bene l’utilizzo delle biciclette, il 2020 sarà ricordato anche come l’anno in cui in pochi giorni sono state realizzate corsie riservate alle bici basate sul contenimento di costi, su interventi leggeri e soprattutto lungo gli assi prioritari e le tratte più frequentate delle città. Le cosiddette ciclabili pop-up realizzate dopo marzo, non solo in Italia, ma in ogni parte del mondo e secondo le stime della European Cyclists Federation, quest’anno sono oltre 2.300 chilometri i nuovi tratti ciclabili creati.

Gli italiani riscoprono la bicicletta

Lo scorso mese di maggio è stato quello in cui si è avuto un vero e proprio boom per l’uso della bicicletta, ben l’81% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il trend è continuato anche nei mesi di settembre ed ottobre, +73%. Se sempre più italiani, soprattutto nelle grandi città hanno riscoperto il piacere di andare su due ruote ed anche le vendite sono aumentate. Ben il 60% in più, secondo le stime di ANCMA, l’Associazione Nazionale Ciclo Motociclo e Accessori, vendite che hanno goduto anche dello stanziamento degli incentivi governativi. L’aumento dell’uso delle due ruote è confermato anche dai monitoraggi dell’applicazione Google Mpas che tra febbraio e giugno ha registrato un aumento globale di richieste di indicazioni stradali per biciclette pari al 69%.

I vantaggi di spostarsi in bicicletta

La mobilità ciclabile ha portato anche a diversi vantaggi, non solo per chi usa le due ruote. Le persone hanno ridotto la spesa per gli spostamenti e migliorato il benessere psicofisico, mentre le città hanno potuto respirare meglio, grazie alla diminuzione dell’emissione dei gas di scarico delle auto che sono rimaste chiuse nei garage.

Per Legambiente questo non basta

“Il 2020 è stato evidentemente un anno di svolta per le ciclabili ma ora serve un deciso salto di qualità per confermare lo sviluppo della mobilità ciclabile e per garantire anche la sicurezza per chi si sposta in bici – ha dichiarato il Vice presidente di Legambiente Edoardo Zanchini -. L’obiettivo è di ripensare lo spazio urbano per portare qualità e ridurre i rischi di incidentalità adottando soluzioni infrastrutturali per ridurre la velocità e lo spazio stradale dedicato alle automobili. L’obiettivo deve essere quello di raddoppiare le ciclabili entro il 2025, per mandare un messaggio chiaro di cambiamento in positivo a chi vive nelle città, e trasformare le nuove pop-up, in tempi ragionevoli, in veri percorsi protetti. Per realizzare tutto ciò, bisogna inserire questo tipo di infrastrutture urbane nel Recovery plan e investire un miliardo di euro in cinque anni, seguendo l’esempio di paesi come l’Inghilterra, per questi interventi”.


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