Da sabato niente più mascherine FFP2 sui mezzi pubblici, resteranno obbligatorie solo in ospedali e strutture sanitarie

Da sabato niente più mascherine FFP2 sui mezzi pubblici, resteranno obbligatorie solo in ospedali e strutture sanitarie

Da sabato niente più mascherine FFP2 sui mezzi pubblici, resteranno obbligatorie solo in ospedali e strutture sanitarie


29 settembre 2022, ore 11:08 , agg. alle 11:28

Domani sarà l'ultimo giorno in cui le mascherine anti Covid saranno obbligatorie sui mezzi pubblici; sarà ancora necessario indossare le protezioni negli ospedali e nelle altre strutture sanitarie. Appello alla prudenza della fondazione GIMBE

CADE L'OBBLIGO SUI MEZZI PUBBLICI

Da sabato, liberi tutti. Non sarà più obbligatorio indossare le mascherine su treni, autobus, metropolitane, navi, traghetti e scuolabus. Sugli aerei l’obbligo era già decaduto alcune settimane fa. Domani , venerdì 30 settembre, scadrà la norma che impone la FFP2 sui mezzi pubblici e non ci saranno proroghe perché sarebbe stato necessario un decreto ma il governo guidato da Mario Draghi è in carica soltanto per gli affari correnti e ha ritenuto di non firmare un nuovo provvedimento. Per ospedali e altre strutture sanitarie è stato invece deciso di firmare l’ordinanza che arriverà già nelle prossime ore dal Ministero della Salute. E che prolungherà per tutto il mese di ottobre l’obbligo di indossare la mascherina in ospedali, cliniche, ambulatori, centri analisi e residenze per anziani per offrire una tutela ancora necessaria per malati, soggetti fragili, persone anziane. Naturalmente la cancellazione dell’obbligo di mascherina non significa la sparizione totale degli strumenti di protezione, il cui utilizzo resta consigliato in caso di grossi assembramenti.

RESTARE PRUDENTI

La fondazione indipendente GIMBE stamattina ha fatto il consueto punto settimanale sulla diffusione del Covid in Italia. E’ stato evidenziato che negli ultimi sette giorni i contagi sono aumentati del 34%, in rialzo sia pur più contenuto il numero dei ricoveri, + 4.5%. Ma calano gli accessi nei reparti di terapia intensiva (-14,7%) e i decessi ( -8.1%). La regione con il maggior aumento di contagi è stata il Veneto, quella con la crescita minore è risultata la Sicilia. La quarta dose di vaccino (che può essere somministrata soltanto ad anziani e soggetti fragili) non decolla: il tasso di copertura nazionale è intorno al 17%: anche in questo caso ci sono forti differenze regionali ( si va dal 28,3% dell’Emilia Romagna al 7,7% della Sicilia). La fondazione GIMBE, con il suo presidente Nino Cartabellotta, ha rivolto un appello al nuovo governo perché la pandemia non venga sottovalutata; le cose vanno meglio, ma non bisogna abbassare la guardia: “ Servono raccomandazioni chiare per contrastare la pandemia, è urgente proteggere soprattutto gli anziani e i soggetti più fragili con la quarta dose e con le mascherine nei luoghi chiusi e affollati. La ripresa della circolazione virale è ben documentata sia dall'incremento del tasso di positività dei tamponi, sia dalla netta risalita dei nuovi casi che fa già sentire i primi effetti sui ricoveri in area medica. Peraltro, accanto alla ripresa delle lezioni scolastiche, alla maggiore frequentazione dei luoghi chiusi e all'elevata percentuale di reinfezioni, l'imminente decadenza dell'obbligo di mascherina sui mezzi pubblici contribuirà ad un ulteriore aumento della circolazione virale”.


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